La Nuova Sardegna

Oristano

Il processo

Diffamò sui social l’ex sindaco, condannato a tremila euro di multa

di Michela Cuccu
Diffamò sui social l’ex sindaco, condannato a tremila euro di multa

Il commento di un cittadino: «Sarebbe ora di tappare quella fogna»

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Terralba Il commento offensivo su Facebook rivolto a Gesuino Loi, ex sindaco di Terralba, è costato la condanna del suo autore, Luca Frongia. Il giudice monocratico del tribunale di Oristano, Salvatore Carboni, l’ha condannato, con la sospensione condizionale della pena, a due mesi di reclusione convertiti in 3mila euro di multa ai quali si aggiungono altri 170 euro di multa «perché comunicando con più persone offendeva l’onore e il prestigio di Gesuino Loi». Il giudice ha infatti accolto le richieste del pubblico ministero Sara Ghiani che sosteneva l’accusa al processo scaturito dalla querela presentata dall’ex amministratore comunale. Tutto era iniziato il 16 settembre 2024, quando il vicesindaco di Terralba Andrea Grussu inserì sulla propria bacheca social un post in cui presentava “La festa dello sport” che si doveva tenere nei giorni successivi. Tra i commenti ne comparve uno contrariato, ma civile, perché l’evento precedeva di un solo giorno la “Marcialonga terralbese”. A quel punto intervenne proprio l’ex sindaco Gesuino Loi per rafforzare il concetto della mancanza di coordinamento da parte dell’amministrazione.

La replica arrivò qualche minuto dopo e qualche commento più in giù, con il concittadino Luca Frongia che scrisse queste parole testuali: «Sarebbe ora da parte di qualcuno di tappare quella fogna che ha sempre a criticare l’operato altrui, dimenticando che quando era il suo momento, erano apparsi dei volantini che figuravano la sua faccia sotto forma di asino, da lì il nulla, o meglio il commissario». A quel punto Gesuino Loi, capito che si stava riferendo inequivocabilmente a lui, ha chiesto di levare il commento che riteneva diffamatorio e intimidatorio. Ma il commento restò e così Gesuino Loi che si sentì minacciato e diffamato dalle frasi scritte sui social o dal consenso palesato coi “mi piace” si rivolse al prefetto sollecitando una valutazione, ricordando la Costituzione e i suoi principi in materia.

Fece riferimento all’articolo 54 che dice che chiunque rivesta una funzione pubblica, in virtù di un mandato elettorale, deve disimpegnare tale funzione con disciplina e onore. Si arrivò a novembre: Loi infatti trascinò davanti al giudice civile anche il vicesindaco e autore del post, il quale, poco prima dell’udienza, lo rimosse facendo di conseguenza sparire anche il commento diffamatorio. Al giudice disse di aver notato solo dopo la querela, la presenza di quel commento decisamente pesante. Luca Frongia invece si difese affermando di non essersi riferito all’ex amministratore, piuttosto a un arbitro. Il caso ha avuto una coda ulteriore sempre in tribunale davanti alla sezione civile, dove la prima causa civile si concluse senza alcun provvedimento. Ce ne sarà però una seconda. Ad annunciarla è lo stesso Gesuino Loi che dopo la condanna penale di Frongia chiederà anche il pagamento dei danni subiti.

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