Confapi «Turismo in crescita», ecco tutti i dati del settore
Nell’Oristanese 220 strutture nell’extra alberghiero, ma il costo medio sale a 96 euro a notte
Oristano I dati sul turismo nell’Oristanese, aggiornati ad aprile 2025, portano a battesimo l’idea di Confapi Sardegna di cercare un fronte comune tra settore alberghiero ed extra alberghiero. Ossia tra gli hotel e i b&b, viste come realtà ricettive strutturate e con alle spalle una certa anzianità di servizio; e il nuovo tsunami dell’economia che ormai da anni investe il settore, formato dalle case-vacanza e dagli affittacamere.
La sfida «L’obbiettivo – spiega il presidente Unionturismo di Confapi, Mimmo Moro –, è quello di unire le forze di due settori che hanno davanti delle sfide importanti e che possono aiutarsi reciprocamente. Da una parte gli alberghi che stanno affrontando processi importanti come quello della digitalizzazione e della sostenibilità, dall’altra, il mondo extra alberghiero che invece porta avanti la strada versa la definitiva consacrazione professionale».
Il trend Due sistemi fino a oggi in netta contrapposizione ma che finalmente si incontrano sui dati in comune, non possono non tenere conto che nell’Oristanese come a livello nazionale, l’indotto dell’ultimo anno vede in avanti, in termini di distribuzione, l’extra alberghiero (55 percento), sull’alberghiero (45 percento). Di contro il bisogno di professionalità della cosiddetta nuova economia è quantificabile nel dato che dice che, anche sul territorio, il 90 percento degli affittacamere e della case-vacanza sono gestiti da privati, dalle famiglie; e non da società. «Una questione che va a influire in maniera sensibili sugli standard qualitativi – prosegue Mimmo Moro –. Un concetto che, con il sistema pensato da Confapi Sardegna, per prima anche rispetto ad altre realtà sociali dell’isola, si vuole superare uniformando per tutti la qualità dei servizi con l’obbiettivo di migliorare in via definitiva l’esperienza di soggiorno di chi sceglie l’isola per le vacanze».
I numeri E i dati dell’extra alberghiero per l’Oristanese, in crescita su molti punti anche rispetto a quelli regionali e nazionali, impongono una riflessione sulle migliorie da adottare in termini di qualità. Intanto, sono 220 le strutture online con almeno un giorno prenotabile in calendario, un dato che registra un +13 rispetto allo scorso anno. «La crescita – spiegano ancora da Confapi – è data dal fatto che molti titolari di b&b hanno chiuso per riaprire sotto la veste degli affitta camere che prevedono una normativa molto meno stringente”. Cresce poi del 5 percento rispetto al 2024, la tariffa media a notte che ammonta a 96,24 euro con picchi fino a 119 previsti per agosto. Il fatturato medio annuale per ogni singola attività extra alberghiera è di 13mila euro (+10 percento). Diminuisce invece la durata media dei soggiorni. Nell’Oristanese, infatti, ci si trattiene mediamente 3,3 giorni. Ma si abbassano i tempi di prenotazione, perché in media l’utente prenota l’alloggio con 43 giorni di anticipo con picchi di 63 in estate. «Un dato, quest’ultimo, che deve far riflettere le amministrazioni locali e le attività produttive in termini di organizzazione e pubblicizzazione degli eventi». Le principali richieste dei turisti dell’Oristanese, intanto, riguardano, in ordine: l’aria condizionata (93 percento), il wi-fi (81 percento) e la cucina (77 percento).
Gli albergatori «Possiamo creare professionalità e formazione – dice Carlo Picconi, direttore dell’hotel Sa Pedrera –. Posti letto e presenze in aumento nell’extra alberghiero, infatti, non sono sinonimo di qualità. Per quanto ci riguarda, i dati non ancora ufficiali dicono che siamo cresciuti del 4 percento, proprio perché siamo in grado di diversificare i servizi. Adesso, però, viaggiamo davvero verso un fronte unitario come non siamo riusciti a fare mai prima».