Calci e pugni al cliente di un bar, “Daspo Willy” per un 57enne
Il provvedimento nei confronti di un altro avventore è stato emesso dopo le indagini immediate dei carabinieri che hanno avuto anche pesanti risvolti penali
Masullas Prima i domiciliari, ora il Daspo urbano conosciuto anche come Daspo Willy. Si complica in maniera pesante la situazione di un 57enne di Masullas che, per due anni, non potrà più frequentare luoghi di ritrovo come locali pubblici o bar o stazionare nelle loro immediate vicinanze. Viste le dimensioni del paese dovrà prestare molta attenzione quindi anche alle strade che percorre. Per il momento il problema non si pone perché da metà febbraio si trova ai domiciliari, ma l’ulteriore misura di restrizione della libertà personale aggrava la sua posizione. Il 19 aprile il comandante della Compagnia dei carabinieri di Mogoro ha notificato il provvedimento che sarà valido sino allo stesso giorno del 2027. La vicenda ha origine in un’aggressione che ha visto protagonista il 57enne lo scorso 19 gennaio 2025, quando si trovava in un bar di Masullas. È qui che, come raccontano inequivocabilmente i filmati della videosorveglianza interna, avrebbe aggredito un altro avventore, costringendo i carabinieri a intervenire per riportare la calma. I militari avevano da subito valutato molto grave l’episodio non solo per l’aggressione in se stessa, ma per la violenza con la quale il 57enne aveva proseguito nella sua azione colpendo con pugni e calci la vittima già riversa a terra.
Oltre alle testimonianze, gli altri accertamenti immediati effettuati dai carabinieri – oltre all’acquisizione delle immagini c’è stata la raccolta di testimonianze dirette degli altri avventori e dei gestori del bar – hanno consentito di ricostruire la dinamica dei fatti e, oltre a segnalare l’episodio all’autorità giudiziaria per i provvedimenti penali di competenza, hanno consentito di richiedere al questore proprio l’emissione del del Daspo Willy previsto dall’articolo 13 bis del decreto legislativo 14/20171. Il provvedimento viene emesso dal questore nella sua qualità di autorità provinciale di pubblica sicurezza, all’esito di un’istruttoria interna in cui si valutano le circostanze per stabilire la pericolosità del soggetto e la gravità dei reati che appaiono essere stati commessi, seppur non ancora giunti a una valutazione definitiva del tribunale. Proprio il tribunale, sempre per lo stesso episodio, aveva proceduto separatamente e il 15 febbraio ancora i carabinieri di Mogoro avevano dato seguito al provvedimento del giudice per le Indagini preliminari che, su richiesta di quella procura della Repubblica e proprio per gli stessi fatti che hanno motivato l’emissione del Daspo del questore, avevano provveduto ad applicare la custodia cautelare ai domiciliari con il dispositivo di sorveglianza del braccialetto elettronico.
L’attenzione dell’Arma nella prevenzione dei reati resta quindi alta. In questo caso, infatti, si è potuto ricorrere a uno strumento nuovo, che ha la finalità di impedire l’accesso di persone valutate socialmente pericolose nei luoghi e nei locali pubblici di un determinato territorio; in altri casi dell’ultimo periodo sono stati richiesti e notificati dai carabinieri provvedimenti di avviso orale e di foglio di via obbligatorio.