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Enologia

Crisi climatica e mercati esigenti, la nuova sfida della malvasia di Bosa

di Alessandro Farina
Crisi climatica e mercati esigenti, la nuova sfida della malvasia di Bosa

Lo storico vitigno al centro di una ricerca scientifica che ha coinvolto le università di Sassari e Milano e i produttori locali

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Bosa Dopo un lungo periodo di studi e ricerche è arrivato il momento di tirare le somme scientifiche, per guardare alla produzione di malvasia alla luce di un clima che cambia repentinamente e di un mercato sempre più esigente. Venerdì 9 maggio, la sala conferenze dell’Unitrè–Unione comuni Planargia in via Azuni, ospiterà alle 10 le relazioni finali del progetto Hermaion 2.0, affidate al convegno “Studio di zonazione viticola e innovazione tecnologica della Malvasia di Bosa. Progetto pilota per lo sviluppo di nuovi prodotti, pratiche, processi e tecnologie finalizzati all’incremento di competitività e valore aggiunto della produzione di vini a denominazione Malvasia di Bosa Doc”. L’attività di studio, spiega il produttore e patron delle Cantine Madeddu, Franco Madeddu «è stata condotta dall’associazione di imprese bosane costituita insieme a Società agricola de Sa Pittada, con il supporto scientifico dei Dipartimenti di Agraria delle università di Sassari e Milano e il coordinamento delle attività curate dall’agronomo Livio Pertrini». Quella di comprendere come approcciarsi alla coltivazione di un vitigno che da queste parti ha radici storiche millenarie, ma sempre più messo alla prova da periodi di caldo e aridità estesi nel tempo è un’esigenza imprescindibile. «Lo studio è finalizzato all’individuazione di nuove strategie di produzione, destinate all’innovazione del comparto produttivo malvasia di Bosa, come alla ricerca di soluzioni utili per l’adattamento ai fenomeni di cambiamento climatico e al miglioramento della competitività delle produzioni», sottolinea Franco Madeddu sul progetto realizzato nell’ambito della programmazione regionale del Piano di Sviluppo Rurale della Sardegna 2014–2020.

Ad aprire il convegno sarà l’intervento dell’agronomo Livio Pertrini, che parlerà di “Innovazione viticola ed enologica della produzione di malvasia di Bosa: dallo stato dell’arte alle prospettive future”, a cui seguirà l’intervento su “Lo studio di zonazione viticola come strumento di valorizzazione del territorio” curato dal docente Lucio Brancadoro dell’Università degli studi di Milano. Sarà quindi la volta dell’agronomo Davide Bianchi, dell’Università degli studi di Milano, che interverrà su “Il terroir della malvasia di Bosa: risultati dello studio di zonazione” mentre l’agronomo Giacomo Zara, dell’Università degli studi di Sassari, chiuderà le relazioni sul tema “Lieviti, flor e territorio: evoluzione dei processi produttivi della Malvasia di Bosa”, prima dei saluti conclusivi di Antonio Madeddu dell’omonima cantina.

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