La tradizione dell’Ardia a rischio, alleanza di Comuni contro il ministero
Il mondo delle feste a cavallo della Sardegna preoccupato dal decreto
Sedilo Le amministrazioni comunali di Sedilo e Pozzomaggiore hanno stretto un’alleanza in difesa delle manifestazioni equestri tradizionali. Nel corso di un incontro che si è tenuto lunedì in municipio, le delegazioni dei centri del Guilcier e del Meilogu hanno concordato una comune linea di azione per sollecitare ai piani alti della politica una revisione delle norme del decreto del ministro Andrea Abodi ritenute eccessivamente restrittive o pregiudizievoli per la sopravvivenza stessa delle kermesse. Alla riunione hanno preso parte anche i presidenti dell’Associazione cavalieri e del Comitato San Costantino di Pozzomaggiore, Ivan Porcu e Salvatorico Fara, e il vicepresidente del comitato di San Pietro Salvatore Sotgiu.
Tutti sono concordi sulla necessità di riconsiderare le misure di sicurezza in base alla natura e alle specificità delle ardie a cavallo, che a loro avviso sono avulse dal perimetro normativo definito dal ministero dello Sport. Il pressing sarà messo in atto indipendentemente dai segnali di apertura provenienti dall’entourage proprio di Andrea Abodi, che secondo le notizie ufficiose in possesso degli amministratori pare propenso a rivalutare l’applicazione di alcuni parametri relativi alle corse che si svolgono fuori dai percorsi e dai circuiti non regolamentari. «Dai primi riscontri ottenuti grazie alla mediazione dei parlamentari sardi che hanno perorato la causa a Roma, si profila la possibilità di vedere riconosciute le nostre rivendicazioni. Dal momento che a oggi non abbiamo certezze, e in attesa di saperne di più, è però necessario confrontarsi sui problemi generati da un inasprimento delle regole che avrebbe serie ripercussioni sulle numerose Ardie della Sardegna, comprese due tra le più importanti. Da Sedilo parte un’azione congiunta con cui puntiamo a fare fronte comune con tutte le parti interessate e con la Regione, forti del sostegno dell’Anci e di alcuni esponenti parlamentari eletti nell'isola», ha dichiarato il primo cittadino di Pozzomaggiore, Mariano Soro.
L’impegno è stato sottoscritto dall’omologo Salvatore Pes, che sulle disposizioni più restrittive rispetto ai protocolli di sicurezza già adottati aveva opposto subito resistenza parlando di norme non compatibili con l’Ardia di Sedilo che ora ribdisce: «I due paesi sono uniti nel segno di San Costantino. Entrambe le comunità sono rigide nel salvaguardare la tradizionale Ardia e non sono disposte a barattare e a chinare il capo di fronte a norme pensate per gestire spettacoli musicali e sportivi».
Gli amministratori intendono appellarsi alla giunta regionale sarda perché si faccia promotrice con il ministero delle istanze di comuni, comitati organizzatori e associazioni equestri dei paesi potenzialmente interessati dal provvedimento. «Poiché al momento non sappiamo quali aperture il ministro Abodi sia disposto a concedere, vogliamo investire la Regione del problema chiedendo di far valere le nostre ragioni, ma rivendichiamo anche il diritto delle istituzioni locali e di tutte le componenti interessate ad essere coinvolte nella discussione sulle misure di sicurezza», hanno anticipato Salvatore Pes e Mariano Soro. A suscitare perplessità e dissenso sono in particolare gli obblighi per i cavalieri di indossare i caschetti e giubbini protettivi e di attivare le ambulanze veterinarie. «L’uso dei dispositivi di protezione può andar bene in alcune situazioni, ma tra queste non rientrano le Ardie di San Costantino e di San Pietro, fatta salva la libertà individuale dei cavalieri di indossarli. Neppure condividiamo il ricorso all’ambulanza per gli equidi in quanto già da molti anni garantiamo un presidio veterinario, senza contare che comporterebbe un costo insostenibile», ha chiarito Mariano Soro ribadendo come il quadro normativo generale debba tener conto delle specificità delle manifestazioni equestri storico-religiose e dei palii disputati nei circuiti non autorizzati cui fa riferimento il decreto Abodi. Tra pochi giorni la vertenza potrebbe passare a una fase più avanzata, con i due sindaci pronti a chiedere la convocazione di un incontro con la presidente della Regione Alessandra Todde e con gli assessorati direttamente interessati se entro la fine della settimana non arriveranno dal ministero dello Sport i segnali positivi auspicati.