Le sentinelle del Sinis in campo per salvare il litorale di Cabras
Il Comune annuncia anche l’avvio del servizio di salvamento a mare
Cabras Arrivano importanti novità per i bagnanti che frequentano le spiagge del Sinis prima del grande boom di presenze. Tornano infatti per il quarto anno consecutivo sul litorale, le sentinelle del Sinis e parte il servizio di salvamento a mare. Le Sinis sentinels lo scorso anno hanno recuperato 560 chilogrammi di sabbia al quarzo, in gran parte proveniente dalle docce, e hanno raccolto dalle spiagge del Sinis 14mila mozziconi (numero ancora rilevante ma in lieve calo rispetto al passato), anche grazie alla distribuzione di 800 posacenere portatili, e raccolto 96 sacchi di spazzatura, pari a circa 410 chilogrammi di rifiuti differenziati. Alla luce degli ottimi risultati, il progetto, che nasce dalla collaborazione tra l’Area Marina Protetta Penisola del Sinis-Isola di Mal di Ventre e Legambiente, e porta sulle spiagge del Sinis tanti volontari di tutte le età provenienti dalle varie regioni d’Italia e anche dall’estero, è stato riproposto anche per quest’anno.
«Considerando il lavoro svolto negli ultimi anni – dice l’assessore comunale all’Ambiente, Carlo Carta – il progetto delle Sentinelle del Sinis si conferma uno strumento concreto riguardo al problema dell’inquinamento nei nostri litorali e nelle zone di pregio naturalistico, in cui resta alta l’attenzione sull’abbandono di rifiuti». Quest’anno sono previsti complessivamente otto campi durante l’estate e al momento si sono conclusi i primi due, della durata di dieci giorni ciascuno, con un’età media dei partecipanti di 16-17 anni ed è partito il terzo. Attualmente sono attive undici sentinelle coordinate da due tutor provenienti da diverse località, tra cui Roma, Milano, Bologna e Amelia (Umbria). A partire dal 22 luglio 2025, invece, l’esperienza nel Sinis sarà dedicata solo a volontari adulti.
«Ogni estate le Sentinelle del Sinis tornano a essere un punto di riferimento fondamentale per la nostra costa – afferma il sindaco Andrea Abis –. Si tratta di un progetto virtuoso, che coniuga volontariato, educazione ambientale e presidio del territorio». I volontari promuovono il rispetto verso il mare e l’ambiente e vanno nelle spiagge per ricordare ai bagnanti il corretto utilizzo degli spazi naturali e il rispetto delle regole: il divieto assoluto di asportare la sabbia di quarzo, il divieto di fumo in spiaggia, la corretta gestione dei rifiuti e il rispetto delle aree riservate ai cani. Prosegue anche il monitoraggio sul furto della sabbia, con il divieto ben evidenziato nei cartelli bilingue dell’Amp, installati anche quest’anno.
L’amministrazione invita inoltre a scuotere costumi e oggetti, per evitare che i granelli di quarzo vengano portati via anche involontariamente. Intanto da oggi partirà il servizio di salvamento a mare, che sarà attivo per 41 giornate, ovvero nei fine settimana di luglio, per tutto il mese di agosto e per i primi due fine settimana di settembre. Il costo del servizio è di 88.800 euro, di cui 72.500 euro finanziati dalla Regione e 16.300 euro provenienti da fondi del bilancio comunale. Quest’anno alle tre torrette tradizionali, posizionate nelle spiagge di Is Arutas, San Giovanni di Sinis e Mari Ermi, se ne aggiungerà una quarta che garantirà il presidio anche a Maimoni.
A San Giovanni, inoltre, saranno presenti le due linee di salvamento installate lo scorso anno, due zone di appiglio montate su galleggianti e zavorre che funzionano da cima di sicurezza in caso di difficoltà in mare. «Nonostante lo sforzo del Comune e l’incremento del finanziamento regionale, c’è la necessità di un piano di salvamento a mare regionale – ha affermato ancora il sindaco Andrea Abis –, all’interno del quale sviluppare una mappatura tecnica della pericolosità e definire il fabbisogno da parte di ciascun comune costiero».