La Nuova Sardegna

Oristano

La voce dei giovani

Le richieste degli studenti universitari: «Un campus e trasporti più agevoli»

di Caterina Cossu

	Il chiostro del Carmine, sede del consorzio universitario Uno
Il chiostro del Carmine, sede del consorzio universitario Uno

Oristano, il Consorzio Uno raccontato direttamente dagli iscritti: l’ateneo è accogliente ma può migliorare

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Oristano Dei corsi universitari, non cambierebbero niente: docenti presenti e disponibili, materie al passo coi tempi, continui spunti per approfondire lo studio. E dello staff Uno a supporto delle due università sarde idem, l’ambiente che si respira al Chiostro del Carmine è raccontato come confortante e accogliente. Solo due le istanze da portare all’attenzione: collegamenti e trasporti più agevoli con le sedi centrali di Cagliari e Sassari, «perché tante volte ci capita di dover prendere parte o semplicemente avere il piacere di partecipare a eventi istituzionali o collaterali», fa notare Edoardo Troiani, arrivato in Sardegna da Roma e ora laureando di Viticoltura ed Enologia dell’università di Sassari, nonché presidente dell’associazione Astvea che raggruppa i corsi di Tecnologie Viticole, Enologiche, Alimentari.  «Ci è piaciuta poi la proposta di realizzare una casa dello studente anche qui nella sede decentrata – aggiunge –. Sarebbe bello, però, che ricalcasse gli alti standard di qualità della struttura esistente, ovvero le camere a disposizione dell’Hotel Mistral. È uno dei valori aggiunti dello studiare a Oristano».

La festa dedicata alle future matricole che sceglieranno l’università a Oristano per la propria formazione accademica è stato un successo: oltre trenta le presenze di tutte le età, immatricolazioni già registrate nel pomeriggio e aspiranti studenti persino dall’Australia, conquistati dalla bellezza del luogo e l’alta specializzazione delle proposte. «Ero orientata su altri corsi a Cagliari, poi ho partecipato all’Uno Summer Day dello scorso anno e le presentazioni di chi si era laureato a Oristano mi hanno trasmesso competenza e conquistata – racconta Silvia Marongiu, studentessa al primo anno di Biotecnologie Industriali e Ambientali, attivata dall’università di Cagliari –. Il corso ha rappresentato la prosecuzione naturale dei miei interessi, è stata proprio una scelta consapevole e convinta. Vorrei entrare nel campo della ricerca medica e oncologica, lavorare in laboratorio. Qui sono agevolata nel prepararmi perché abbiamo la possibilità di usufruire di una postazione ciascuno a lezione e strumenti all’avanguardia, un vero e proprio lusso».

La posizione geografica di Oristano è comoda anche per chi è pendolare: «Vengo da Terralba e sono fortunata, il mio paese è ben collegato, anche se sarebbe bello se i trasporti tenessero conto delle lezioni della sera e aumentassero le corse», racconta Marinella Perra, iscritta al secondo anno di Economia e Gestione dei Servizi Turistici, corso attivo per l’ateneo cagliaritano. La collega Federica Ledda viene invece da Santu Lussurgiu: «La vicinanza mi permette di essere studentessa frequentante, aspetto che aiuta tantissimo nella preparazione e nello sviluppo delle relazioni umane. È facile qui fare amicizia, interagire con i docenti, studiare in compagnia o da soli in biblioteca. Ci si sente a casa».

Andrea Gallo è di Oristano e studia anche lui Biotecnologie: «Mi piace molto il rapporto docente-studente, il fatto di essere pochi contribuisce ad agevolare le interazioni e ci sentiamo molto seguiti, c’è una grande attenzione ai bisogni, soprattutto per chiarimenti sulle lezione o sugli esami».

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