Insulti social contro la Ztl di Oristano, il Comune: «Basta, quereliamo»
Carlo Casula: «La denuncia non mi spaventa, sindaco e assessore non conoscono l’ironia»
Oristano Vi sono giorni in cui il vento si alza non dal mare, ma dalle onde virtuali di un mondo che ha perso la pazienza. Ed è così che la giunta di Oristano ha deciso di mettere un punto, anzi, una querela. L’obiettivo è quello di tutelare il sindaco, Massimiliano Sanna e l’assessore al Traffico, Ivano Cuccu dai post certo non magnanimi, che su Facebook criticano il loro operato. Critiche che prendono spunto da due questioni molto controverse che in questi mesi hanno alimento un acceso dibattito in città: l’istituzione dalla Ztl e l’installazione in diversi punti dell’abitato, centro storico compreso, di sedili con schienale -schermo per le affissioni pubblicitarie.
La delibera, pubblicata sull’albo pretorio, è un piccolo compendio di “arte” social. Si legge di commenti che mettono in dubbio la competenza dell’assessore («Non sei stato votato da nessuno»), la sua provenienza («non sei neanche di Oristano») e, in un crescendo di eleganza, arrivano a chiedere se sia «mentalmente capace di gestire una città», suggerendo che forse non avrebbe neanche diritto alla patente. Ma è nel linguaggio più colorito che la creatività degli utenti ha dato il meglio di sé. A finire nella delibera, con tanto di traduzione, ci sono riportati passaggi rivolti a sindaco e assessore. In un post, dove le fotografie dei due amministratori sono state virtualmente incollate sui contestati pannelli pubblicitari, si legge «Ohh su Sindagu, guarda che la gente mi sta facendo a beffa!!! Arraegolli e mudu!!!» Ovvero: «Accetta e stai zitto!». O l’ancora più pittoresco commento, attribuito al sindaco che, commentando la presenza accanto al sedile, di un cestino per i rifiuti affermerebbe: «Arrori ...fadeusu impressi, custu alligadori a su costau, me boccendi!!!» (Orrore... facciamo in fretta, questo contenitore di rifiuti al mio fianco mi sta uccidendo!!!». Insomma, un vero e proprio repertorio di invettive che, secondo l’amministrazione, hanno superato ampiamente il confine tra la satira e la diffamazione aggravata dall’uso del mezzo telematico.
La giunta, come una vecchia barca che non teme la tempesta, ha deciso di non affondare. Non ha risposto al vento con il vento, ma con la forza della legge. L’esecutivo, forte del parere dell’avvocato del Comune, ha dichiarato la delibera immediatamente esecutiva e ha già fatto sapere che si riserva di costituirsi parte civile in un eventuale processo, chiedendo un risarcimento per il danno d’immagine. Insomma, dopo i post, la parola passerà al giudice. Il sindaco Massimiliano Sanna e l’assessore Ivano Cuccu, hanno scelto la linea del “silenzio stampa” e non hanno rilasciato dichiarazioni e commenti su una decisione comunque pesante.
Non ha rifiutato l’intervista invece l’autore dei post incriminati: Carlo Casula, 69enne tecnico informatico in pensione. «Hanno reagito così perché ormai sono rimasto l’unico a dichiarare apertamente il mio dissenso», dice l’autore dei post. «Questa amministrazione non accetta il dialogo con i suoi cittadini – prosegue –. Non ho mai insultato nessuno. Faccio critica con ironia: si chiama satira, parola che evidentemente a loro sconosciuta. E se pensano di intimidirmi con una querela, si stanno sbagliando».
Interviene anche la minoranza: il consigliere Francesco Federico, anche lui su Facebook, commenta: «L’amministrazione Sanna/Cuccu scende ufficialmente in campo contro i cittadini che manifestano dissenso. Innegabile e definitivo segnale di debolezza e mediocrità politica. Il punto di non ritorno è stato superato. Questa amministrazione ha deciso di diventare soggetto avverso a chi invece dovrebbe rappresentare».