La Nuova Sardegna

Oristano

Catte Cup

La solidarietà scende in campo: 22mila euro di donazioni all’Hospice e all’Airc

di Caterina Cossu
La solidarietà scende in campo: 22mila euro di donazioni all’Hospice e all’Airc

Il torneo di Calcio a 7 dell’estate oristanese ha coinvolto centinaia di giovani del territorio

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Oristano L’amicizia per Catte Cup è una cosa seria. Così come la solidarietà. E quel famoso torneo di calcetto nato dal passaparola e al quale non si può partecipare da sempre se non comprovando di essere un gruppo che si conosce da vecchia data, è diventato un evento che oggi realizza oltre 26 milioni di visualizzazioni su Instagram. Quest’anno poi, ha stretto l’abbraccio attorno a Luigi Scognamiglio, ragazzo scomparso a causa di un tumore a 22 anni. Anche dopo l’addio, una raccolta fondi avviata in suo ricordo dalla famiglia stretta e allargata aveva acceso la scintilla della solidarietà collettiva.

E in occasione delle premiazioni che hanno incoronato i campioni del torneo, la squadra degli Avengers, sono stati consegnati ben due assegni di pari importo. Oltre 11mila euro andranno all’Hospice Angela Nonnis, che ha accompagnato Luigi nel suo percorso con professionalità e delicatezza, e altrettanti all’Airc, associazione italiana per la ricerca contro il cancro.  «Credo che dopo la Sartiglia ormai questa sia la seconda manifestazione più importante per Oristano. È un rafforzarsi del rapporto già instaurato da anni con i giovani della città: si pensa che la Chiesa sia lontana da loro e invece eccoci qui – commenta il direttore del seminario arcivescovile, don Alessandro Floris –. Luigi era un ragazzo solare, questa manifestazione celebra il suo messaggio rivolto a non sprecare il dono della vita».

Quella 2025 è stata un’edizione incredibile, anche per chi l’ha organizzata per il sesto anno consecutivo: «C’era una bellissima commistione di età e voglia di condividere. È stata dura gestire quasi un mese di manifestazione, ma siamo orgogliosi di averla portata a casa, oltre ogni aspettativa». A parlare è Mattia Murru, che assieme agli amici Matteo Puggioni, Matteo Oppo, Emanuele Bellin, Davide Menna e Federico Pizzadili, è tra gli ideatori e organizzatori del torneo. Con loro quest’anno anche Marco Scalas e Matteo Fenu, oltre a più di 40 persone che hanno attivamente svolto un ruolo nella macchina organizzativa, con il bel supporto della Consulta dei Giovani di Oristano.

Un’edizione che ha richiamato migliaia di presenze a bordo campo, e non solo, ogni giorno: «È stata la comunità a fare tutto, dalla partecipazione esagerata e coinvolgente, alle donazioni, siamo molto orgogliosi di aver contribuito a far crescere la manifestazione». Gli account social della Catte Cup, seguiti dall’agenzia cittadina Limone Marketing, composta interamente da giovani, sono esplosi, registrando un +53 percento di follower su Instagram, arrivati a oltre 12mila e con mezzo milione di visualizzazioni singole, mentre l’account Tik Tok ha raddoppiato i seguaci in appena un mese. «C’è stato un nuovo approccio collettivo anche nella gestione dei contenuti, dalla presenza in campo e sugli spalti per raccontare retroscena e curiosità, fino al coinvolgimento degli sponsor, che sono stati chiamati a inscenare gag e sposare lo spirito comunitario della manifestazione – spiega Puggioni, che è nello staff di Limone Marketing –. Un servizio strutturato che è direttamente proporzionale alla crescita del torneo e di cui siamo molto grati, perché racconta la filosofia del progetto».

Ad appena 24 ore dalla chiusura della manifestazione si pensa già al 2026: «Stiamo ancora smontando tutto, ma sappiamo già che vogliamo crescere – chiude Murru –. L’obiettivo è fare sempre di più per la città».

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