Morte di Claudio Manca, la svolta: fermato Battista Manis
In carcere l’imprenditore che l’aveva minacciato via social
Terralba È in carcere Battista Manis, l’imprenditore terralbese titolare di alcune tabaccherie e ricevitorie, accusato di aver ucciso il compaesano 49enne Claudio Manca dopo averlo investito lungo la circonvallazione della cittadina, venerdì 26 settembre. Dopo essere stato messo alle strette nella serata di ieri, lunedì 29 settembre, e nella mattinata di oggi, i carabinieri hanno proceduto su ordine della procura della Repubblica all’arresto nei confronti dell’unico indagato di questa vicenda. La formula è quella del fermo per indiziato di reato, misura cautelare prevista dall'ordinamento giuridico italiano per cui si può procedere all’arresto anche in assenza di un provvedimento del giudice in casi di urgenza e purché siano presenti gravi indizi di colpevolezza e un fondato pericolo di fuga, tanto è vero che l’udienza di convalida sarà domani, mercoledì 1° ottobre.
L’inchiesta coordinata dal pubblico ministero Marco De Crescenzo è giunta a una svolta nelle ultime ore, anche se i sospetti si erano concentrati da subito verso l’imprenditore che, dopo aver subito l’incendio della casa, sabato 20 settembre, aveva apertamente accusato Claudio Manca, in vari filmati sui profili social, di essere l’autore dell’attentato e di averlo fatto dietro compenso, assoldato da una famiglia di Terralba che Battista Manis considera sua rivale.
Gli inquirenti avrebbero trovato dei riscontri decisivi esaminando telecamere di videosorveglianza, una delle macchine nella disponibilità di Battista Manis e raccogliendo anche qualche testimonianza che, incastrata agli altri elementi, avrebbe chiuso il cerchio: l’accusa è logicamente quella di omicidio – resta da capire se stradale, volontario o preterintenzionale –, ma sinora la procura e i carabinieri sono blindatissimi e non hanno dato alcuna conferma ufficiale nemmeno sull’arresto.