Omicidio di Cinzia Pinna, indagata la compagna di Emanuele Ragnedda
La ristoratrice di San Pantaleo deve rispondere dell’accusa di favoreggiamento
Olbia È stata iscritta nel registro degli indagati con l’accusa di favoreggiamento Rosamaria Elvo, ristoratrice di San Pantaleo, che sarebbe coinvolta nell’omicidio di Cinzia Pinna, la 33enne di Castelsardo uccisa a colpi di pistola da Emanuele Ragnedda nella tenuta di Conta Entosa, a Palau. Gli inquirenti ritengono che sia la persona che ha aiutato Ragnedda a ripulire la casa dal sangue dopo l’omicidio avvenuto nella notte tra l’11 e il 12 settembre, accompagnandolo anche a comprare un divano nuovo per sostituire quello macchiato con il sangue di Cinzia.
Nel cellulare della ristoratrice gli inquirenti hanno trovato diverse telefonate fatte dalla donna al giardiniere di Milano, residente ad Arzachena, indagato per occultamento di cadavere. Alla luce degli sviluppi dell’inchiesta, i difensori dell’uomo, gli avvocati Maurizio e Nicoletta Mani e Antonello Desini, chiederanno che venga interrogato.
Nel frattempo Emanuele Ragnedda, difeso dall’avvocato Luca Montella, è rinchiuso nel carcere di Bancali con l’accusa di omicidio volontario aggravato dall’uso di un’arma da sparo e soppressione di cadavere.