Quattro appuntamenti con la cultura, l’Antiquarium Arborense riprende vita
Ciclo di conferenze che toccano vari argomenti storici, archeologici e sociali
Oristano L’Antiquarium Arborense, museo gestito dalla Fondazione Oristano, fa poker e, mentre la città attende di vederne riaperte le porte, organizza quattro conferenze con ingresso gratuito che metteranno sul tavolo archeologia, arte e scienza nel Mediterraneo. Il ciclo di appuntamenti si intitola L’Antiquarium arborense e la Sardegna e promette di esplorare il patrimonio storico, artistico e scientifico dell’isola attraverso lo sguardo di studiosi e ricercatori. Per questa edizione la direttrice del museo archeologico, Carla Del Vais, ha coinvolto protagonisti esperti di fama nazionale, impegnati a raccontare una Sardegna crocevia di civiltà, saperi e identità: «L’Antiquarium arborense intende riaffermare il ruolo di punto di riferimento stabile per la conoscenza, la valorizzazione del patrimonio storico e archeologico oristanese e sardo» sottolinea la direttrice, che rimarca: «Questa chiusura non ci impedisce di adempiere al nostro compito di interpreti, custodi e divulgatori della memoria del territorio, laboratorio di studio che accoglie e alimenta la ricerca, educatori e divulgatori per i giovani di tutte le età».
Parla di «valore educativo e identitario di queste iniziative» il presidente della Fondazione Oristano, Carlo Cuccu, cui si aggiunge il sindaco Massimiliano Sanna nel rimarcare il ruolo di «propulsore di cultura locale e territoriale» del museo. L’assessore alla Cultura Simone Prevete sottolinea come l’iniziativa «rappresenti un’occasione preziosa per rinsaldare il legame tra la città e il suo museo». Il primo appuntamento è in programma sabato 25 ottobre, alle 17.30. Anna Chiara Fariselli, dell’Università di Bologna, interverrà su “Organizzazione sociale di Tharros fra età punica e tardoantica” con l'obiettivo di approfondire l'organizzazione sociale della città nel contesto culturale fenicio e punico. Non è un’analisi facile, viste l’indisponibilità di testimonianze dirette ma le ricerche recenti e la rilettura funzionale di alcuni manufatti collocati fra la fase arcaica della fondazione punica e l'età tardoantica possono suggerire qualche ipotesi di lavoro per immaginare la società tharrense e le sue dinamiche organizzative.
Si prosegue sabato 15 novembre con “L’esploratore innamorato. Alberto Ferrero della Marmora e la sua Sardegna” a cura di Giorgio Pellegrini, già docente dell’Università di Cagliari. Il 21 novembre appuntamento con Mauro Salis, docente dell’ateneo cagliaritano, e la conferenza su “La bottega di Stampace e i retabli per la città di Oristano”. Sabato 13 dicembre la chiusura con Donata Luiselli dell’Università di Bologna e la sua “Storia genetica della Sardegna tra passato e presente”.