La Nuova Sardegna

IN COLLABORAZIONE CON
Cassa Depositi e Prestiti

Ambiente: Cdp, strategia per rischio idrogeologico e acqua

Ambiente: Cdp, strategia per rischio idrogeologico e acqua

Le linee guide settoriali sulla tutela del territorio

23 novembre 2022
3 MINUTI DI LETTURA





La Cassa depositi e prestiti indica come priorità affrontare le criticità che caratterizzano storicamente il Paese nella tutela del territorio, dal consumo del suolo al dissesto idrogeologico, e nella tutela delle risorse naturali e, in particolare, della risorsa idrica. Questa vede perdite molto elevate: il 41% dell’acqua immessa nelle reti italiane viene dispersa (il doppio rispetto alla quota della Francia e 7 volte maggiore rispetto a quella della Germania).
Le linee guida settoriali ‘Salvaguardia del territorio e della risorsa idrica’ tracciano la strategia in questo campo. Queste linee guida rappresentano un asse del nuovo modello di funzionamento di Cdp e il punto di riferimento per le attività in alcuni dei campi individuati dal Piano Strategico.
Il documento segnala che, negli ultimi undici anni, gli eventi meteorologici estremi legati all’acqua in Italia sono cresciuti con un tasso medio annuo del 25%.
Tra il 1999 e il 2021 il Paese ha speso in media 1,55 miliardi di euro l’anno per la gestione delle emergenze legate al dissesto idrogeologico a fronte di solo 0,3 miliardi di euro impiegati per interventi di prevenzione.
Le due aree di intervento prioritario individuate sono la tutela del territorio, con misure per la mitigazione del rischio idrogeologico, il rimboschimento e l’inverdimento di aree urbane e il potenziamento di sistemi di agricoltura sostenibile e rigenerativa, e la promozione di una gestione più efficiente e sostenibile del settore idrico. In questo secondo campo, gli interventi devono privilegiare l’ammodernamento e il potenziamento delle infrastrutture, incoraggiare un maggior ricorso al riuso delle acque reflue e sostenere la realizzazione di misure di efficientamento nel settore agricolo.
L'Italia ha del resto gap da colmare a partire dal consumo del suolo, con una quota di territorio a copertura artificiale irreversibile che ammonta al 7,1% della superficie nazionale (contro una media Ue del 4,2% ). Sconta poi carenza di investimenti per la prevenzione del dissesto idrogeologico e nella dotazione di verde urbano, modelli poco sostenibili di sfruttamento e consumo della risorsa idrica e infrastrutture idriche vetuste e poco efficienti.
Al tempo stesso il paese può contare su punti di forza come la superficie agricola adibita a colture biologiche superiore alla media europea, un'ampia disponibilità di risorse idriche rinnovabili, un buon livello di competenze tecnologiche e un'elevata qualità dell’acqua in rete.
Cdp programma di intervenire, "secondo criteri di addizionalità e complementarità, contribuendo ad accelerare gli interventi elegibili ai fini del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR), a colmare i gap di investimento in settori e territori in cui gli operatori di mercato non riescono a mobilitare risorse adeguate o in cui il fabbisogno vada oltre gli stanziamenti pubblici programmati, anche fornendo supporto alle Amministrazioni Pubbliche nella programmazione degli interventi e nella messa a terra dei progetti. La qualità e l'impatto degli interventi saranno monitorati con un set di indicatori (kpi).

Primo piano
Politica

Asl, stop alle nomine: ecco chi salta

Le nostre iniziative