La Nuova Sardegna

Irgoli. Sconcertante intercettazione emersa nel processo in assise per il duplice omicidio di Sara Cherchi e Mario Mulas

Nel mirino c'era anche il fratello dell'uccisa

Andrea Dessena imputato per il duplice omicidio in Corte d’assise
Andrea Dessena imputato per il duplice omicidio in Corte d’assise

La circostanza riferita al padre della ragazza da un amico del presunto assassino

08 luglio 2011
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NUORO. Nel mirino c'era anche il fratello di Sara Cherchi, Renzo. Lo ha rivelato ieri mattina un testimone (ma il particolare è saltato fuori anche in un'intercettazione ambientale) durante l'udienza del processo che si sta svolgendo in Corte d'assise a Nuoro per il duplice omicidio dei fidanzati di Irgoli, Sara Cherchi e Mario Mulas. I due ragazzi, di 28 e 36 anni, vennero uccisi in un agguato il 3 settembre 2008 a Irgoli. L'unico imputato è Andrea Dessena, 24enne di Orosei, alla sbarra anche in diversi altri processi sulla cosiddetta Baronia connection. Il processo è ripreso ieri mattina con la testimonianza dei dipendenti della gelateria di Orosei dove il 2 settembre 2008, il giorno prima del duplice omicidio, scoppiò una rissa tra Mario Mulas e Andrea Dessena. Tra vari non ricordo, non c'ero e non ho visto, nessuna testimonianza ha portato elementi nuovi. Davanti alla Corte presieduta da Antonio Luigi Demuro, si è poi seduto Joseph Masala, amico di un amico di Dessena, Manuel Casula. Masala ha riferito che Casula gli disse che doveva andare a Irgoli per «fare qualcosa» al fratello di Sara Cherchi, Renzo. La chiacchierata avvenne dentro la Fiat Punto di Casula il 28 gennaio 2009, e venne intercettata. Casula disse a Masala che Renzo Cherchi, Eugenio Flore e Mario Mulas erano coinvolto nel furto e nell'incendio della Golf nera di Dessena. In seguito Masala riferì al padre di Sara e Renzo, Emilio Cherchi, quanto gli disse Casula. Finite le domande del pm Luca Forteleoni, degli avvocati di parte civile Gianluigi Mastio e Maria Luisa Ruiu (che rappresentano i familiari delle due vittime) e dei difensori di Dessena, Pasquale Ramazzotti e Lorenzo Soro, Demuro ha deciso di trasmettere la deposizione di Masala alla procura perché valuti se l'uomo è incorso nel reato di falsa testimonianza. L'ultima deposizione è stata quella di Gesuino Laconi, 57enne direttore del residence Marina Beach di Orosei e compagno di Antioca Chessa, madre della ex ragazza di Andrea Dessena, Giada, e zia di Mario Mulas. Laconi ha raccontato il clima di intimidazioni vissuto da quando incendiarono l'auto di Antioca Chessa, una Alfa Romeo 146, il 20 giugno 2008: «In questo momento è iniziato il nostro incubo - ha detto Laconi - e quando Antioca ha scoperto che sua figlia Giada frequentava Dessena si è molto preoccupata e ha cercato gradatamente di allontanarla dal ragazzo». Laconi ha raccontato che dopo l'attentato all'Alfa Romeo, «dapprima Dessena si è offerto di aiutare Antioca dandole in prestito la sua auto. Ma poi è passato alle minacce via sms, scrivendole che le bruciava la casa e che l'avrebbe ammazzata. Il motivo - ha proseguito Laconi - e che non voleva essere lasciato da Giada. Il 19 luglio 2008 Dessena si è presentato a casa di Antioca in occasione del compleanno di una figlia e ha preteso la restituzione della sua auto». Un mese e mezzo dopo, il 3 settembre, Sara Cherchi e Mario Mulas verranno trucidati con quattro fucilate caricate a pallettoni. Laconi ha anche detto che «il 23 febbraio 2009 Salvatore Farris (compaesano di Dessena e fidanzato con la gemella di Giada, ndr) ci disse che era stato Dessena a compiere il duplice omicidio e ci riferì di averlo saputo dallo stesso Dessena». La prossima udienza si terrà il 14 luglio quando verranno ascoltati una quindicina di persone. Per questo processo il pubblico ministero ha convocato 95 testi.

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