La Nuova Sardegna

Nuova legge costi della politica, appello della Lombardo ai consiglieri

Nuova legge costi della politica, appello della Lombardo ai consiglieri

La presidente Claudia Lombardo sferza il Consiglio regionale per arrivare ad una drastica riduzione dei costi della politica, dopo il naufragio del taglio dei consiglieri sfociato nella legge ribattezzata 'salvacasta', e annuncia provvedimenti immediati da parte dell'Ufficio di presidenza da lei guidato.

05 ottobre 2011
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CAGLIARI. La presidente Claudia Lombardo sferza il Consiglio regionale per arrivare ad una drastica riduzione dei costi della politica, dopo il naufragio del taglio dei consiglieri sfociato nella legge ribattezzata 'salvacasta', e annuncia provvedimenti immediati da parte dell'Ufficio di presidenza da lei guidato.

In una lettera inviati a tutti in consiglieri, la numero 1 dell'Assemblea sarda sollecita il Consiglio a prendere una "decisione inequivocabile sulla riduzione del numero dei consiglieri". E lo fa proprio nel giorno in cui i lavori dell'Aula sono slittati per permettere ai gruppi di ridefinire le priorità alla luce dell'approvazione della 'salvacasta'. Nel frattempo, la presidente annuncia le sue prossime mosse, dopo un primo approccio tentato a settembre: "saranno sottoposti all'esame dell'Ufficio di Presidenza del Consiglio - si legge nella lettera - i provvedimenti da adottare in materia di riduzione sia degli emolumenti legati all'indennità dei consiglieri regionali che del finanziamento ai gruppi consiliari e per l'eliminazione dei vitalizi.

L'eccezionalità del drammatico momento che stiamo vivendo sotto il profilo sociale ed economico - sottolinea la Lombardo - ci richiama tutti ad una straordinaria assunzione di responsabilità dato il delicato compito che rivestiamo". Ricordando l'approdo infelice dell'Aula alla legge che ha rinviato il taglio dei seggi, la presidente sottolinea "la volontà del Consiglio non è emersa chiaramente a causa di una soluzione tecnica difficilmente interpretabile per l'opinione pubblica. Infatti - osserva - non è stato recepito il fatto che la stragrande maggioranza dei consiglieri, pur con diverse legittime posizioni e sfumature, si è espressa a favore del taglio. Per questo motivo - spiega - considerato che l'approvazione della legge nazionale di revisione costituzionale da parte del Consiglio non sancisce la sua approvazione definitiva, ma avvia l'iter istituzionale che dovrà vedere esprimersi il Parlamento, invito tutti a riflettere in merito all'opportunità di un nuovo intervento normativo".

Per la presidente un nuovo provvedimento "costituirebbe un segnale indubitabile di come il Parlamento sardo voglia davvero autoemendarsi palesando incontrovertibilmente la volontà di autoriforma della classe politica sarda in direzione dell'avvio di una modernizzazione della complessa e articolata organizzazione della Regione verso un livello di migliorata efficienza ed efficacia dell'azione amministrativa e di governo, equiparabile alle più avanzate ed evolute democrazie parlamentari rappresentate dalle altre realtà ordinamentali regionali europee".
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