La Nuova Sardegna

CAMPO PISANO

Cattivi odori e allarme igiene per una fogna a cielo aperto

06 ottobre 2011
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 IGLESIAS. Non si sa se si tratta di mancanza di risorse finanziarie, di distrazione oppure di insensibilità ma la puzza e gli odori nauseabondi che gli automobilisti sono costretti a sopportare quando si transita tra laveria Mameli e galleria di Campo Pisano non sono più tollerabili. Ne va di mezzo l'immagine della città e del territorio, che si sente trascurato anche negli aspetti riguardanti l'igiene pubblica, l'ambiente e il decoro collettivo. Sotto il ponte intermedio delle due località scorre una fogna a cielo aperto dove ristagnano i liquami che provengono dal rione Vergine Maria (Monteponi basso): dopo aver saturato il terreno circostante attendono che le piogge spazzino via le acque nere lasciando ai passanti i disagi più volte segnalati. Il problema non è nuovo: dopo l'alternanza di varie amministrazioni comunali lo scempio è rimasto lì, ad offendere l'olfatto di chi è costretto, per motivi di lavoro o di svago, a passare in quella nube di aria insopportabile. Un intervento che, per motivi igienico-sanitario, avrebbe dovuto avere priorità assoluta su tante opere pubbliche di scarso rilievo, è rimasto disatteso perché concederebbe poca visibilità ai politici locali. Oltre al non fare degli amministratori locali, però ci sarebbero anche responsabilità da parte di chi è preposto alla tutela della salute pubblica. Nei mesi estivi quel tratto di campagna e di strada è invaso da zanzare, mosche e ogni genere di insetti che non risparmiano, soprattutto alle persone che transitano con l'abbigliamento da mare, punture infette. Con il passare degli anni si avverte una certa assuefazione, quasi una rassegnazione e si continua a convivere con quella cloaca a cielo aperto. Una volta i consiglieri dell'opposizione, in consiglio comunale, erano soliti denunciare le distrazioni dell'esecutivo sollecitando gli interventi risolutori. Ma oggi sulla puzza e i cattivi odori nessuno se ne vuole occupare, neppure il comune di Gonnesa che si trova costretto a contenere quei liquidi infetti nella palude Sa Masa. (ea)
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