La Nuova Sardegna

Il Comune aveva ragione: stop ai rifiuti in trasferta da altri centri dell'isola

Discarica di Sa Terradda, stop ai rifiuti da altri paesi
Discarica di Sa Terradda, stop ai rifiuti da altri paesi

08 ottobre 2011
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 CARBONIA. Niente più rifiuti da altri comuni dell'isola. Il Comune aveva ragione a protestare e la Regione ha riconosciuto come giustificate le ragioni del blocco dei conferimenti a Sa Terredda della frazione umida proveniente da numerosi paesi sardi.  Anche l'ordinanza del sindaco era giusta, come è emerso dall'incontro di ieri presso l'assessorato regionale all'Ambiente. Nel quale si sono aperte anche nuove e importanti prospettive. In tempi celeri, esaurite le modifiche al progetto originario richeste dalla Regione in estate, potrebbe finalmente essere avviata la costruzione dei nuovi impianti di pretrattamento delle immondizie, per la trasformazione della frazione umida in compost e per la gestione ottimale degli altri materiali della indifferenziata. «Ci sono due finanziamenti, complessivamente circa 5 milioni di euro - ha spiegato l'assessore ai lavori pubblici Franco Manca -. Il primo, due milioni di euro, è destinato al potenziamento della piattaforma attuale, con l'aggiunta di una linea specifica per la frazione umida, che consentirà l'avvio dei processi industriali di compostaggio senza ripercussioni l'ambiente. Il secondo, tre milioni di euro, consentirà la realizzazione di una piattaforma multimateriali, che potenzierà le operazioni di differenziazione dei rifiuti per il riciclaggio». L'amministrazione ipotizza di poter bandire la gara, che prevederà costruzione, gestione dell'impianto e vendita dei materiali riciclati entro fine anno. I tempi, considerato che si tratta di una opera in aggiunta a quella esistente, dovrebbero essere limitati. Ovviamente, a quel punto l'impianto di Carbonia rientrerebbe a pieno titolo tra quelli utilizzabili ufficialmente per il conferimento dei rifiuti. Al di là di qualunque altra valutazione, questo significa che le immondizie diventeranno un bene economico e che sarà interesse degli abitanti di Carbonia e dell'intero bacino accogliere e trattare le immondizie esterne, che producono utili che si ripercuoteranno direttamente sull'importo della bolletta, con un abbassamento delle tariffe. Una ipotesi non percorribile al momento e che infatti ha provocato proteste, fino all'ordinanza di divieto del sindaco. In mancanza di impianti appositi il processo di compostaggio dell'umido non è gestibile correttamente. E la puzza durante la fermentazione appare quasi inevitabile, come le proteste dei cittadini.(gfn)
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