La Nuova Sardegna

L'Aga Khan punta sui tre aeroporti sardi: gestione unica

Guido Piga
L'Aga Khan punta sui tre aeroporti sardi: gestione unica

Meridiana Spa, la holding che sarà partecipata dalla Regione, vuole gestire gli scali sardi. Miorelli, portavoce dell’Aga Khan, ha spiegato il progetto che vede sotto un’unica gestione gli scali di Olbia, Alghero e il 40% di Elmas

08 ottobre 2011
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OLBIA. In Italia, è la voce dell'Aga Khan. Da decenni, Claudio Miorelli è l'uomo che ci mette la faccia (e le parole), quando c'è da illustrare i piani di Karim. È dunque lui a svelare che cosa c'è dietro l'intesa siglata da Ugo Cappellacci e dell'Aga Khan. «Un accordo per la gestione dei tre aeroporti sardi» annuncia. Con una premessa: un conto è Meridiana fly (la compagnia aerea), un altro è Meridiana spa, la società che controlla sia il vettore di Olbia sia Geasar, la società che gestisce lo scalo di Olbia. Meridiana fly vola infatti per conto proprio.

Ieri doveva essere il giorno della fusione con Air Italy, operazione rimandata di una settimana. Lì, i soldi, li metterà tutti l'Aga Khan: 231 milioni di aumento di capitale per tenerla in piedi. La Regione non sarà chiamata a investire risorse finanziarie. Meridiana spa, invece, è la chiave per capire che cosa vuole fare l'Aga Khan in Sardegna, su proposta di Cappellacci. La Regione intende comprare una quota di Meridiana spa: la giunta presenterà un disegno di legge, il consiglio regionale sarà chiamato ad approvarlo. Se ci sarà il via libera, la Regione e l'Aga Khan saranno in società. Per fare cosa? Miorelli lo spiega.

«Meridiana spa è la holding del gruppo: controlla e controllerà Meridiana fly e Geasar - dice il portavoce dell'Aga Khan alla "Nuova" -. I progetti di Meridiana fly sono assai chiari: risanamento e ripresa della crescita, mantenendo la Sardegna come punto di riferimento strategico. Geasar esprime evidenti potenzialità di crescita in Gallura. Ma non solo. Il suo sviluppo potrebbe esprimersi anche in termini di collaborazione e di partecipazione nella gestione degli altri aeroporti sardi. Le indicazioni emerse nell'incontro a Cagliari tra l'Aga Khan e Cappellacci lo hanno evidenziato». Il punto fondamentale è dunque questo: la Regione vorrebbe che l'Aga Khan crei un sistema unico degli aeroporti. E Karim ha accettato la sfida.

«La Camera di commercio di Cagliari ha l'intenzione di cedere una quota del 40% della società di gestione dell'aeroporto e Geasar ha manifestato il proprio interesse - continua Miorelli -. La Sfirs controlla Alghero e quindi potrebbe risultare percorribile l'ipotesi di un vero e proprio coordinamento dell'infrastruttura aeroportuale sarda, uno dei dei cardini dello sviluppo. Se questo fosse possibile attraverso Meridiana spa (mettendo in campo le proprie competenze e quelle dei propri azionisti, come la Regione) vi sarebbe la certezza di un coordinamento e di una gestione trasparente e privatistica, opportunamente focalizzata a difendere gli interessi pubblici».

È una vecchia storia, quella dell'intesa fra i tre scali sardi. È attuale? «Sì - dice Miorelli -. Mettere in concorrenza i tre aeroporti sardi appare una tattica di breve respiro e controproducente per le casse della Regione. Raccordarne strategicamente gli indirizzi di sviluppo e di investimento è nell'interesse della Regione. Una gestione coordinata può assicurare un livello qualitativo dei servizi omogeneo e coerente con l'immagine complessiva della Sardegna, che deve mirare all'eccellenza specialmente per la crescita del turismo internazionale». Sembra tutto fattibile, però manca l'atto più importante: il lasciapassare della Regione all'accordo. Arriverà? Il portavoce dell'Aga Khan è moderatamente fiducioso.

«Mi pare che la Regione e la Sardegna, attraverso l'iniziativa promossa dal presidente Cappellacci, abbiano espresso il gradimento per quanto il gruppo ha realizzato nell'isola, anche in termini di occupazione. Se il progetto della Regione arriverà in porto (e auspichiamo che ci arrivi presto e con la convinta azione del governo e del consiglio regionale) ritengo sia di assoluto interesse dei sardi. Non si tratta di un mero investimento finanziario, ma di una scelta per indirizzare e governare i flussi turistici della Sardegna».

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