La Nuova Sardegna

Svolta nella vertenza tra proprietà e lavoratori: ora potrebbe essere tolto il gazebo davanti alla fabbrica

Tecnochem, stipendi in arrivo

Erminio Ariu
Uno spiraglio nella vertenza della Tecnochem: in pagamento i primi stipendi
Uno spiraglio nella vertenza della Tecnochem: in pagamento i primi stipendi

Sì anche alla cassa integrazione, oggi assemblea e cala la tensione

11 ottobre 2011
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 IGLESIAS. Segnali di distensione alla Tecnochem dopo che l'azienda chimica ha provveduto a liquidare le buste paghe del mese di luglio ai 18 lavoratori che da 20 giorni sono sistemati davanti al cancello della fabbrica per il mancato pagamento degli arretrati. La decisione dei vertici aziendali di alleggerire i disagi economici dei dipendenti ha lasciato intravedere qualche spiraglio in una vertenza che nei giorni scorsi ha visto momenti di tensione e preoccupazione.  Le prospettive sono migliori di qualche giorno fa, quando anche un vertice presso al prefettura di Cagliari non aveva dato gli effetti sperati. Il il pagamento delle spettanze di luglio e la promessa del possibile pagamento delle buste paghe del mese di agosto potrebbe infatti indurre i lavoratori a rimuovere il gazebo davanti ai cancelli della fabbrica e a valutare la possibilità di riaprire la trattativa con l'azienda dopo qualche incomprensione e parecchio nervosismo. Ma c'è un altro segnale incoraggiante: si tratta dell'annuncio, sempre da parte dell'azienda, di ricorrere alla cassa integrazione con decorrenza primo ottobre.  Questi piccoli segnali distensivi aprono nuovi scenari soprattutto nei rapporti tra azienda e lavoratori che si sono sentiti, in queste settimane, fuori da qualsiasi logica. Tre mesi di stipendi arretrati in famiglie dove le scadenze di bollette e le rate mensili e semestrali dei mutui casa diventano altrettante croci insostenibili soprattutto quando i debitori sono giovani che, appena assunti, hanno messo su famiglia ed hanno l'affitto da pagare o la bolletta in scadenza. Per scardinare le resistenze dell'azienda i manifestanti hanno fatto ricorso nei giorni scorsi ad una serie di azioni di protesta chiassose: scoppio di mortaretti, trombe acustiche al massimo volume, striscioni, cartelli e balli sull'asfalto nelle strade della Zir.  «Queste ultime novità - hanno detto i lavoratori che anche ieri mattina sostavano sotto il gazebo - dovranno essere attentamente vagliate nel corso della prossima assemblea generale che dovrà avere la partecipazione delle segreterie territoriali. È un momento difficile per tutti: c'è crisi di commesse ma quando si naviga in acque agitate tutti devono essere informati dei rischi che si incontrano oppure che si incontreranno. Fino ad oggi, invece, siamo stati considerati degli estranei, un autentico corpo estraneo all'azienda tanto da non avere neppure il maturato economico nelle scadenze dovute». Accuse pesanti nei confronti del datore di lavoro che adesso sembra comunque essere disponibile ad aprire un confronto con i rappresentanti sindacali. In mattinata i lavoratori dovrebbero stabilire la data dell'assemblea e valutare in seguito la strada da percorrere.
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