La Nuova Sardegna

Sotto sequestro il campeggio di Porto Conte: allacci e costruzioni che violerebbero le norme paesaggistiche in zona vincolata

Sigilli al camping di Sant'Imbenia

Elena Laudante
I sigilli posti sabato al camping Sant’Imbenia a Porto Conte (foto Roberto Gabrielli)
I sigilli posti sabato al camping Sant’Imbenia a Porto Conte (foto Roberto Gabrielli)

Oltre 120 i proprietari iscritti nel registro degli indagati per lottizzazione abusiva

12 ottobre 2011
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 ALGHERO. Il nuraghe di Sant'Imbenia è proprio lì accanto. Attorno ci sono roulotte, piazzole che sembrano spianate, strutture che di amovibile avrebbero solo il nome. Benvenuti al camping Sant'Imbenia di Alghero. Secondo gli inquirenti, completamente abusivo.  Abusivi sarebbero le roulotte che da sistemazioni estive sarebbero state trasformate quasi in seconde case, abusivi gli allacci alla rete idrica e alla corrente elettrica, abusivo - è l'ipotesi dell'autorità giudiziaria - sarebbe l'intero "villaggio", compreso nel Parco di Porto Conte. Ecco perché in sordina, per evitare le proteste e il clamore suscitato dallo sgombero del vicino camping Sant'Igori, alla fine della scorsa settimana la magistratura ha posto sotto sequestro il campeggio Sant'Imbenia, quello che prende il nome dal complesso archeologico lì accanto. Lottizzazione abusiva è l'ipotesi contestata dal sostituto procuratore della Repubblica Giovanni Porcheddu, che ha coordinato le indagini del Corpo Forestale. Vuole dire che per gli inquirenti i campeggiatori hanno violato la normativa paesaggistica e urbanistica, ma anche i vincoli archeologici posti al nuraghe complesso, composto da un torre centrale, due minori e un bastione, oltre a un villaggio di capanne solo parzialmente rivenuto.  Si tratta di un'inchiesta gemella a quella sul camping vicino, al centro di un iter giudiziario ancora non definito (siamo nella fase delle contestazioni del sequestro). Medesime le accuse: aver trasformato "piazzole" da tendina in villette vista mare, anche se in questo caso la modifica dei luoghi sarebbe stata più soft rispetto a Sant'Igori. Ma il mare è sempre lo specchio davanti a una zona a tutela massima, il Parco appunto, dove i vincoli sono totali, in primis in virtù del Piano paesaggistico regionale che vieta costruzioni che non siano "amovibili". Evidentemente i ranger di amovibile non hanno trovato molto, e hanno applicato i sigilli per conto del giudice per le indagini preliminari.  Dopo il sequestro, gli agenti stanno ora passando in rassegna oltre 120 proprietari delle piazzole, tutti formalmente iscritti nel registro degli indagati. Le notifiche dei decreti di sequestro - un sequestro ai fini della eventuale confisca se le accuse venissero confermate in ogni grado di giudizio - sono ancora in corso. La battaglia per le piazzole è solo all'inizio. Mentre a breve il Riesame valuterà di nuovo i sigilli a Sant'Igori.
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