La Nuova Sardegna

Una città schiava della rete colabrodo

Adriano Secci

Segnalazioni di perdite d'acqua dalla rete idrica da ogni quartiere: centralini di Abbanoa presi d'assalto ma non ci sono soldi per intervenire

25 ottobre 2011
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 IGLESIAS. Le condotte colabrodo continuano a far acqua da tutte le parti, i centralini di Abbanoa sono presi d'assalto dai cittadini infuritati ma nessuno interviene. È ormai emergenza in città a causa dei tubi rotti e dell'acqua che invade le strade. E le polemiche salgono.  I telefoni di Abbanoa continuano a trillare tutti i giorni, dall'altro capo decine e decine di cittadini iglesienti segnalano perdite dalle tubature-gruviera in differenti zone della città. Le risposte sono vaghe e contraddittorie: si passa dal classico rimbalzo di competenze alla altrettanto classica rassicurazione di una ipotetica segnalazione del problema. Ma il motivo è uno solo: non ci sono i soldi e le squadre addette agli interventi scarseggiano. Il risultato è che Abbanoa non può intervenire se non per i guasti più urgenti. Il caso più eclatante riguarda una perdita tra via Barbagia e via Turritano, a Col di Lana, che nel giro di un mese da un piccolo rivolo di acqua che fuoriusciva da una fenditura dell'asfalto, si è trasformata in una perdita dalle maggiori proporzioni. Lo stesso problema persiste giorni anche nell'incrocio tra via Don Minzoni e via Baudi di Vesme, dove la perdita ha formato una crepa nell'asfalto: «Siamo stanchi di sollecitare inutilmente l'ente - lamentano i residenti - Questa condizione persiste da troppo tempo, sarebbe ora di risolverla». Intanto qualcuno degli abitanti tira in ballo l'amministrazione perchè possa dire la sua sul problema, ma in questi casi nulla può il Comune e lo spiega chiaramente il sindaco: «Non possiamo metterci mano, sarebbe come intervenire su qualcosa che non è di nostra proprietà. Noi possiamo soltanto passare ad Abbanoa le sollecitazioni che pervengono negli uffici comunali da parte dei cittadini. Si spera che con la ricapitalizzazione della società, questi problemi possano essere finalmente risolti».
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