La Nuova Sardegna

Sindacati e amministratori preoccupati per il futuro occupazionale e per le sorti del polo energetico di Fiume Santo

Vertenza E.On, tavolo regionale a Sassari

Pinuccio Saba
Un momento della riunione di ieri in Provincia
Un momento della riunione di ieri in Provincia

La richiesta dopo l'incontro di ieri mattina in Provincia: «Serve fronte comune»

01 marzo 2012
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 PORTO TORRES. La vertenza E.On va affrontata unitariamente, coinvolgendo non solo le parti sociali, ma tutte le istituzioni e cioè comuni interessati, Provincia di Sassari e Regione Sardegna azione che si concretizzerà con l'istitituzione - a Sassari - di un tavolo regionale.  Una linea comune che è scaturita al termine dell'incontro di ieri tra il presidente della Provincia di Sassari Alessandra Giudici, l'assessore provinciale delle Politiche del lavoro Rosario Musmeci, l'assessore provinciale dello Sviluppo economico Lino Mura, e i vertici provinciali di Cisl, Filctem Cgil, Flaei Cisl, Uilcem Uil e Cisal Federenergia.  Amministratori e rappresentanti sindacali hanno condiviso le preoccupazioni legate alle prospettive occupazionali, produttive e ambientali della centrale di Fiumesanto, derivanti prevalentemente dalla mancata attuazione degli impegni sottoscritti dalla multinazionale dell'energia che prevedono la realizzazione del quinto gruppo a carbone a 410 megawatt, dalle voci - peraltro mai smentite né confermate dai vertici di E.On - sulla messa in vendita della centrale, e dalla «grave situazione che si è venuta a creare nella centrale elettrica di Fiume Santo dopo che E.On ha annunciato formalmente di voler ridimensionare gli organici (subito 24 licenziamenti, altro 80 entro il 2013) e di voler ridurre del trenta per cento le risorsedestinate agli appalti», come hanno confermato con grande allarme i segretari dei sindacati di categoria. Filctem, Flaei, Uilcem Elettrici e Cisal FederEnergia hanno proposto al presidente Giudici lo stesso appello formulato nei giorni scorsi al presidente della giunta regionale, Ugo Cappellacci, e all'assessore regionale dell'Industria, Alessandra Zedda.  «Serve un fronte comune, E.On deve confrontarsi con tutti i soggetti che a vario titolo rappresentano il territorio e i lavoratori - hanno chiesto i sindacati - e dire chiaramente, una volta per tutte, quali sono le reali intenzioni rispetto a Fiume Santo».  Che sul destino della centrale il territorio debba avere la massima voce in capitolo sono tutti d'accordo. Per questo motivo, al termine del confronto, il tavolo ha dato mandato al presidente Alessandra Giudici affinché «chieda al presidente Cappellacci e all'assessore Zedda di esigere un incontro dai massimi vertici di E.On, che dovrà tenersi a Sassari, dove la multinazionale tedesca produce e trae profitto, in presenza di tutte le forze istituzionali, economiche e sociali del territorio».
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