La Nuova Sardegna

Vecchioni e gli Istentales insieme in una tournée di 9 concerti nell'isola

Luciano Piras
Roberto Vecchioni avvolto nella bandiera dei quattro mori durante un concerto con il gruppo nuorese degli Istentales: l’amicizia si trasforma in un tour musicale
Roberto Vecchioni avvolto nella bandiera dei quattro mori durante un concerto con il gruppo nuorese degli Istentales: l’amicizia si trasforma in un tour musicale

23 marzo 2012
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 NUORO. «Perché no? Una collaborazione con gli Istentales è molto, molto probabile». Detto, fatto. Roberto Vecchioni ne aveva parlato un anno fa, dal palco nuorese di Voci di Maggio. Così ora il professore è pronto per una tournée tutta sarda con la band agropoprock di Badde Manna. Nove i concerti previsti dal sodalizio per la prossima estate, a partire dal 2 giugno, da Orosei, dove la kermesse Voci di Maggio ha trovato nuova ospitalità. E dove il cantante di Carate Brianza sarà la special guest dell'evento, ormai alla sua undicesima edizione. Per l'occasione, Vecchioni indosserà ancora una volta il velluto scuro dei pastori che gli hanno preparato i mastros de pannu della Sartoria Pinu di Nuoro. Il calzolaio Giuseppe Dore di Nule, invece, gli ha confezionato un paio di iscarpones e cambales di pelle, vacchetta morbida.  E anche stavolta, come lo scorso anno, Vecchioni farà il suo ingresso trionfale sul palco attorniato dai mamuthones di Mamoiada. «È stato lui a volerli come coreografia - racconta Gigi Sanna, voce e leader degli Istentales -. "Mi hanno fatto sentire un gigante" mi ha detto al telefono Roberto. E noi siamo ben lieti di poterlo accontentare» sottolinea il barbudo, che dallo scorso maggio è sempre rimasto in contatto con l'autore di Samarcanda. «Con la collaborazione artistica, è nata anche un'amicizia profonda» dice.  Tant'è vero che quando Vecchioni arriverà a Nuoro per le prove tecniche, il suo alloggio fisso sarà «su pinnetu», suite imperiale nell'ovile di pecore, capre e maiali. Nella vallata sulla strada per Orgosolo, davanti ai costoni dell'Ortobene. Pastore, dunque, pure lui, l'ex professore di latino e greco nei licei classici di Milano. Ma anche operaio, in questa nuova avventura nella terra dei nuraghi. Il pezzo forte della tournée Vecchioni-Istentales sarà infatti «L'isola ribelle», la canzone scritta all'Asinara nell'aprile 2010 dai cassintegrati Vinyls ed Eurocoop e musicata dal pastore-menestrello Gigi Sanna. Un modo come un altro per non far cadere nel dimenticatoio una vertenza senza fine e per onorare una lettera-appello ricevuta dal vincitore del Festival di Sanremo edizione 2011. Pronto a mettersi sotto, a studiare la limba, per entrare ancora di più nell'animo e nel cuore degli isolani, «gente unica, diversa dagli italiani» aveva detto un anno fa.  «Perché la Sardegna ha una marcia in più rispetto all'Italia» ama ripetere Vecchioni. «La Sardegna è una nazione, simile alle Baleari, antropologicamente diversa, ha un modo di pensare tutto suo, intimo... ». È per questo che il cantante si è innamorato dell'isola, della Barbagia, di Badde Manna. Ed è per questo che canterà Istentales, l'inno dell'omonima band: Gigi Sanna (voce e chitarra), Luca Floris (batteria), Sandro Canova (basso), Daniele Barbato (tastiere), Andrea Lorenzini (chitarre). Nello scambio artistico ci saranno anche altri pezzi del repertorio musicale di Sanna & Company. Roberto Vecchioni, invece, metterà sul piatto comune i suoi classici e le novità più recenti, da Voglio una donna a Chiamami ancora amore. Ogni volta sarà un insolito duetto, un connubio di voci e di storie da raccontare «in questa terra uomini, filosofi, poeti, anche se poco conosciuti - è il rammarico del cantautore-scrittore -. Del resto se uno come De André ha scelto di andare a vivere in Sardegna, un motivo ci sarà pure». Così come c'è un motivo che ha spinto Vecchioni a fare di Nuoro il suo quartier generale per la tournée con gli Istentales. Gruppo che ha alle spalle la straordinaria esperienza con Pierangelo Bertoli. «Questa è cultura» ripete a chiare lettere il professore, classe 1943, quasi fedale del cantautore di Sassuolo. Pastore, come i pastori che lottano per il prezzo del latte. Operaio, come gli operai che ogni giorno lottano per portare a casa un pezzo di pane e riuscire ad arrivare alla fine del mese.
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