Un comitato etico vigilerà sulla sperimentazione animale
SASSARI. ’Istituto Zooprofilattico della Sardegna ha istituito il Comitato etico sulla sperimentazione animale. Il Comitato avrà il compito di vigilare e valutare preventivamente tutti i protocolli...
SASSARI. ’Istituto Zooprofilattico della Sardegna ha istituito il Comitato etico sulla sperimentazione animale. Il Comitato avrà il compito di vigilare e valutare preventivamente tutti i protocolli di ricerca che prevedono l’impiego di animali a scopo sperimentale e scientifico, come previsto dalle norme europee in materia.
Il collegio è composto da cinque membri, individuati tra medici veterinari ed esperti del benessere animale. Ne fanno parte il direttore sanitario dell’Istituto Zooprofilattico e responsabile del laboratorio di Diagnostica clinica-stabulari, Paola Nicolussi, il responsabile Benessere animale degli animali in sperimentazione dell’Izs, Giovanantonio Pilo, la biologa dell’Università di Sassari, Maria Vittoria Varoni, il responsabile dell’Osservatorio epidemiologico regionale dell’Istituto Zooprofilattico, Sandro Rolesu - medico veterinario ed esperto in biostatistica -, il dirigente dell’Izs Sardegna e membro esperto dell’Autorità europea per la sicurezza alimentare (EFSA), Fulvio Salati, e il veterinario responsabile dell’area Igiene allevamenti della Asl di Oristano, Renato Uleri - esperto in legislazione sanitaria -.
«Con questa scelta mettiamo in pratica le direttive europee e assicuriamo che l’impiego degli animali a fini sperimentali sia eseguito solo quando realmente indispensabile – commenta il direttore generale dell’Istituto Zooprofilattico, Antonello Usai -. Inoltre, la presenza di esperti esterni all’Istituto garantirà l’imparzialità e la trasparenza fondamentali in questa delicata materia, così da valutare che la sperimentazione, quando strettamente necessaria, sia effettuata in maniera scientificamente appropriata e metodologicamente corretta, soprattutto per quanto riguarda il benessere degli animali».
«Come prevede il testo della legge, il Comitato vigilerà perché la sperimentazione sia eseguita soltanto quando non è possibile utilizzare altro metodo alternativo scientificamente valido e applicabile senza l'impiego di animali – aggiunge il direttore dell’Istituto -. In ogni caso sono esclusi categoricamente cani e gatti e saranno autorizzate soltanto le specie animali previste dalle norme». L’attività del Comitato sarà ispirata all’impiego, in via prioritaria, di modelli alternativi alla sperimentazione animale».