La Nuova Sardegna

conclusa la querelle sul villaggio turistico

Caso Is Arenas, la Ue archivia

di Giampaolo Meloni
Caso Is Arenas, la Ue archivia

La commissione non darà corso alla procedura d’infrazione

03 ottobre 2012
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INVIATO A NARBOLIA. La Commissione europea ha deciso di archiviare la procedura d’infrazione aperta sull’insediamento del villaggio turistico di Is Arenas.

Il verdetto è stato comunicato all’assessore regionale della Difesa dell’ambiente dalla Struttura della presidenza del consiglio dei ministri che si occupa delle procedure d’infrazione. La Commissione europea si è riunita il 27 settembre concludendo dopo una sequenza di sedute il lungo esame dei numerosi documenti forniti dalla Regione per evitare una sentenza di colpevolezza sull’Italia e perciò sulla Sardegna.

Il dossier partito da Cagliari ha fornito tutte le spiegazioni sulle misure richieste dall’Europa e rispettate nella realizzazione dell’insediamento turistico. Il giudizio conclusivo conferma che sono state rispettati tutti gli accorgimenti necessari per giustificare l’insediamento nell’area del Sic (sito di interesse comunitario) che riguarda i territori comunali di Narbolia (in prevalenza), Cuglieri e San Vero Milis (prevalentemente nella parte a mare).

L’archiviazione chiude una battaglia lunga quattordici anni, dura e combattuta a suon di ricorsi e attraverso un estenuante braccio di ferro tra la società titolare dell’insedimento di Is Arenas e sull’altro fronte prevalentemente il movimento politico dei Verdi.

In mezzo, le amministrazioni locali combattute tra la necessità di sviluppo e lavoro, l’attenzione all’ambiente e le dinamiche impietose della burocrazia.

I passi decisivi della Regione cominciano nel 2008, quando la giunta approva il Piano stralcio per il Sic messo a punto dall’allora assessore dell’Ambiente Emilio Simeone, quindi con il suo successore Giuliano Uras viene approvato il Piano di gestione, infine l’assessore Giorgio Oppi vara l’ampliamento del Sic.

Sono anni di lunghe discussioni e trattative sulle misure da mettere in campo e sulle ricadute che ne avranno le comunità locali. Il Comune di San Vero rimane in disparte, sta lontano dal confronto. L’ampliamento del Sic, che sulla parte a terra riguarda gli altri due Comuni, porta vantaggi anche sul fronte mare di San Vero grazie all’individuazione di una colonia molto estesa di posidonia che accresce il valore ambientale del Sic e soprattutto scongiura una volta per tutte, perlomeno su quel vasto tratto di mare, l’insediamento più volte paventato di un impianto eolico off shore.

Ma non è tutto. La Commissione europea, tra le tante indicazioni, aveva soprattutto prescritto la riduzione delle volumetrie insediative del villaggio, la riduzione del campo da golf utilizzando sabbie invece delle erbe, l’impianto di essenze e colture arboree specifiche, il rispetto rigoroso delle norme sull’irrigazione e la riduzione dell’utilizzo dell’acqua a carico del golf, insieme alle analisi accurate delle falde acquifere. Adempimenti eseguiti e accolti. «Siamo molto contenti del lavoro fatto – osserva Paola Zinzula, direttore del Servizio Tutela dell’ambiente dell’assessorato regionale –. In primo luogo perché è stata scongiurata una procedura d’infrazione e una sanzione di sicuro consistente a danno dei contribuenti italiani. Inoltre, la decisione ha il valore di un riconoscimento sulla qualità e validità del lavoro che abbiamo svolto».

Il verdetto è accolto con particolare soddisfazione dal sindaco di Narbolia,Fabrizio Fais: «I problemi sono stati superati senza difficoltà dal confronto e la notizia che arriva ora ci dà ragione. Ma il dato più importante è che l’archiviazione della procedura consentirà ai nostri Comuni e al territorio di potere accedere ai bandi di interesse europeo che ci permetteranno di fare passi avanti a sostegno della nostra economia, soprattutto sul versante dell’agricoltura e della pesca. I nostri operatori e il territorio hanno grande necessità di far crescere il proprio lavoro, nella piena consapevolezza del valore positivo che ha il Sic, una realtà sulla quale noi per primi abbiamo l’esigenza di continuare a tenere gli occhi aperti».

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