La Nuova Sardegna

Fanno esplodere il Postamat, arrestati

di Giampiero Cocco
Fanno esplodere il Postamat, arrestati

Telti: fallito l’assalto alla cassaforte, rimasta intatta, ma lo scoppio della bombola usata da due fratelli ha distrutto l’ufficio

24 febbraio 2013
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INVIATO A TELTI. Avevano appreso da qualcuno i rudimenti per applicare la tecnica di “gassare”, come si dice in gergo, il Postamat e scappare con il bottino. L’esplosione, violentissima, che alle tre e mezzo di ieri mattina ha svegliato il paese, sconquassando l’ufficio postale ma lasciando intatto il forziere, ha costretto a una rapida fuga i fratelli Paolo e Angelo Dettori, di 38 e 42 anni di Tempio conosciuti in città e alle forze dell’ordine. I due si erano improvvisati ladri di Bancomat, con tanto di mascherine, bombole di gas, inneschi elettrici e batterie di riserva. Sono stati fermati, poco dopo le quattro del mattino, mentre con la loro Fiat Punto stavano attraversando l’abitato di Calangianus diretti, con le pive nel sacco e il bagagliaio pieno degli “attrezzi da lavoro”, alla loro abitazione tempiese. Dovranno rispondere di tentato furto aggravato e detenzione di esplosivo. Ad intercettarli sono stati i carabinieri della compagnia di Tempio coadiuvati, nell’operazione di controllo scattata non appena era stato dato l’allarme, da una pattuglia in borghese della guardia di finanza impegnata in un servizio antidroga in Alta Gallura. L’assalto al Postamat di Telti i due fratelli (uno pasticcere, l’altro disoccupato) lo avevano progettato da tempo, e venerdì notte avevano deciso di entrare in azione. Dopo aver scaricato la bombola del gas e sigillato con il nastro adesivo ogni fessura del Postamat, uno ha sistemato l’innesco (due fili elettrici) nel lettore di carte di credito, quindi è corso al riparo prima di premere il pulsante d’accensione. Il boato è stato udito dall’intero paese, e mentre nella centrale via Mastino gli abitanti si affacciavano a finestre e balconi per capire cos’era accaduto, ai due “commandos” non restava altro da fare, considerato che la cassaforte era rimasta intatta, che fuggire dal luogo del disastro prima che i carabinieri di Monti arrivassero. L’auto dei due giovani, una Fiat Punto nera, è stata vista da molti testimoni fuggire sgommando in direzione di Calangianus, indicazione che i militari, via radio, si sono scambiati rapidamente.

Paolo e Angelo Dettori non hanno opposto resistenza quando la loro auto è stata intercettata e bloccata dalle pattuglie di militari e finanzieri, armati sino ai denti. Nel bagagliaio c’erano ancora gli attrezzi di lavoro, dalla bombola agli arnesi da scasso e due batterie. Tutto è finito sotto sequestro, a disposizione dell’autorità giudiziaria. Gli arrestati sono stati accompagnati nel carcere di Nuchis in attesa dell’udienza di convalida, che sarà fissata per i prossimi giorni. A Telti, nel frattempo, i responsabili di Poste Italiane hanno dato disposizione affinché ufficio venga rimesso in sesto dopo il devastante attacco con il gas, la cui violentissima deflagrazione ha mandato in frantumi non soltanto il Postamat, e reso inagibile il piccolo locale che alcuni anni fa venne preso d’assalto da una banda di rapinatori iper attivi che effettuarono un doppio colpo: alle Poste e al vicino istituto di credito. Ma allora, i banditi, non furono identificati.

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