La Nuova Sardegna

La stella Michelin da Alghero a Mosca

di Andrea Massidda
La stella Michelin da Alghero a Mosca

Il pluripremiato chef Cristiano Andreini emigra all’estero: dirigerà la cucina del Luxury hotel sulla Piazza Rossa

14 aprile 2013
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ALGHERO. Dopo la fuga dei cervelli, ecco quella dei fornelli. Perché se proprio Maometto non va dalla montagna, Cristiano Andreini - chef con tanto di stella Michelin, nato e cresciuto ad Alghero - ora prende pentole e bagagli e va a scovare a casa loro quei turisti pieni di soldi che la Riviera del Corallo forse non sanno neppure dove sia. È infatti di pochi giorni fa l’inaugurazione del ristorante italiano nello storico e prestigioso hotel Luxury Nacional, facciata sulla piazza Rossa di Mosca, dove uno dei migliori cuochi sardi andrà a guidare una brigata di 35 suoi colleghi per proporre sia i piatti italiani semplici e gustosi sia quelli di alto livello da lui elaborati. Magari per far apprezzare il cibo isolano (che comunque già propone) ci vorrà un po' di pazienza, non fosse altro perché, al momento, della Sardegna i milionari russi conoscono soltanto il Forte Village e l’interno degli alberghi della Costa Smeralda, dove normalmente si barricano per dare vita a feste memorabili.

Ma chi si immagina il raffinato cuoco Andreini in ostaggio di clienti capricciosi e dai gusti discutibili, sempre pronti a innaffiare ogni proposta gourmet con fiumi di vodka e a rompere tutti i bicchieri alla fine dalla cena, si sbaglia. Il cinque stelle a pochi passi dal Cremlino, costruito nel 1903, è davvero un posto da favola, dove ha soggiornato e ancora soggiorna l’élite mondiale. Basta dare un’occhiata alle foto che ritraggono gli ospiti illustri che hanno dormito lì: dal marxista Lenin all’economista Mario Draghi, attuale presidente della Banca centrale europea, a Mosca nei giorni scorsi per il vertice dei G15 della finanza. Passando per una serie infinita di personaggi celeberrimi. Così per Andreini lasciare il locale gestito con il fratello Gianluca nella città catalana (è chiuso dal primo gennaio scorso) non sarà un dramma. Anzi.

«Dopo tanto tempo arriva il momento di cambiare – dice Cristiano – e questa nuova esperienza coincide con i miei 40 anni, un’età in cui bisogna dare una svolta: la mia decisione di trasferirmi in Russia rappresenta un po' tutto ciò che adesso desideravo per la mia vita e per la mia carriera. Un luogo e un popolo da scoprire, una città affascinante da conquistare».

E dire che quando a novembre partì per Mosca, la sua intenzione era quella di declinare gentilmente l’offerta. «Avevo un’altra proposta a Ginevra – racconta – e mi sembrava la soluzione più sensata. Poi ho visto l’hotel, ho conosciuto lo staff e dopo cinque giorni il proprietario, che pur essendo un banchiere titolare di una catena di hotel e di centri commerciali, non è affatto l’uomo rozzo dell’immaginario collettivo, ma una persona colta e raffinata, grandissimo conoscitore della cucina internazionale. Le sue parole mi hanno convinto». Così come lo stipendio da brividi. «Diciamo che certe cifre dalle nostre parti sono quasi impensabili», ammette sorridendo. Del resto, nel ristorante che dirigerà, una cena costa in media 300 euro a testa, ma c’è anche chi, in un tavolo da sei, di euro è arrivato a pagarne 16mila.

Figlio d'arte - il padre Sergio è stato chef e professore all’Alberghiero di Alghero - Andreini ha lavorato nelle migliori tavole italiane ed europee. Per le principali guide gastronomiche, negli ultimi anni il suo ristorante è stato al vertice nell'isola. «È un periodo particolare in cui non è facile sostenere una attività economica – conclude confermando che neanche lui è stato risparmiato dalla crisi – ma amo le sfide e non i vittimismi. Poi sono un po' artista e un po’ pazzo, proprio come deve essere un bravo cuoco».

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