La Nuova Sardegna

Province commissariate. Il Pd: «È un golpe»

Province commissariate. Il Pd: «È un golpe»

Levata di scudi contro la proposta dei Riformatori. La replica: «Siete i capofila della restaurazione»

23 maggio 2013
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CAGLIARI. Il commissariamento delle Province a luglio, riproposto dai Riformatori, ha scatenato un putiferio. Da Cagliari a Roma, a Nuoro, il Pd si è sollevato compatto contro i colpi di spugna.

I deputati Emanuele Cani e Siro Marrocu hanno denunciato «un vero e prossimo golpe istituzionale in dispregio ai referendum dell’anno scorso e contro organismi democraticamente eletti nel 2010 e che oggi il centrodestra vuole commissariare solo per fini elettorali». Il capogruppo in Consiglio regionale, Giampaolo Diana, ha aggiunto che «da oltre un anno e mezzo aspettiamo dalla giunta una proposta seria sul riordino degli enti locali e invece la maggioranza propone otto commissari con l’unico scopo di tenere sotto controllo le Province, come già hanno fatto con le Asl e Consorzi industriali anche questi commissariati». Ancora più schietto è stato il commento di Gian Valerio Sanna: «Siamo a fine legislatura e invece di pesare alle riforme, il centrodestra insegue le elezioni del 2014».

Di ritornello demagogico ha parlato il presidente della Provincia di Nuoro e dell’Unione Province sarde: «La riforma istituzionale della Sardegna anche da chi sin dall’inizio ha sollevato dubbi sui referendum, non può essere liquidata con proposte gettate al vento. È indispensabile invece organizzare un dibattito pubblico, aperto a tutti, in cui dobbiamo mettere a confronto le ipotesi possibili per eliminare in fretta centralismi, sprechi, doppioni e inefficienze».

Per fronteggiare l’ipotesi commissari, oggi il Pd, con Tarcisio Agus, presenterà una proposta di legge, che può essere così riassunta: nelle more della riforma, le Province dovranno andare a scadenza naturale, confermati gli otto collegi elettorali e infine Regione e Comuni dovranno stipulare delle convnzioni per il passaggio di funzioni e competenze.

A tutti ha replicato Michele Cossa, coordinatore dei Riformatori: «Ora dopo questo polverone abbiamo la prova che il Pd non vuole l’abolizione delle Province. Sono loro, i democratici, a tenere le fila del partito della conservazione e della restaurazione». (ua)

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