La Nuova Sardegna

Mamadou in spiaggia per vendere i suoi libri

di Giulio Favini
 Mamadou in spiaggia per vendere i suoi libri

Le tradizioni del Senegal invece che la solita mercanzia. Il suo sogno: «Un pulmino per la scuola dei bambini»

02 agosto 2013
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VALLEDORIA. E’ diventato quasi un celebrità tra i bagnanti delle spiagge sarde l’ambulante senegalese Mamadou Bamba Toure autore di due libri che raccontano della sua Africa. Infatti, dopo avere venduto per tanti anni l’ oggettistica della sua terra natia, come tanti altri suo connazionali, nel 2002 ha deciso di scrivere sia un libro di favole “Gainde Manosour Boye” (favole africane per bambini) e “Yoonwi” (ritorno alle radici, ristampato la scorsa settimana) per raccontare con la sua penna le tradizioni del suo Senegal e sopperire così alle tante curiosità degli italiani che incontrava nel suo girovagare. Il suo sogno nel cassetto rimane quello di ritornare nella sua terra natia e riabbracciare sua moglie e i suoi quattro figli. Ma questo potrà avvenire solo dopo che Mamadou avrà accumulato un bel gruzzoletto per acquistare un pulmino da mettere a disposizione della sua comunità e aiutare i bambini del suo paese ad andare a scuola. «Una gran parte dei soldi che ricaviamo dalla vendita dei nostri prodotti – spiega lo scrittore Mamadou Bamba Toure – vengono spediti in Africa per aiutare le nostre famiglie e la nostra comunità. Per noi non esiste sprecare denaro – continua Mamadou – perché con un euro nei nostri villaggi possiamo mangiare per tre giorni di seguito. Io come tanti miei connazionali – continua Mamadou – desideriamo stare vicino alle nostre famiglie, per questo stare in Italia rappresenta un sacrificio. Nella vita occorre sempre fare fronte alle proprie scelte – conclude Mamadou sempre con il sorriso stampato sul viso che mette buonumore a chi lo ascolta– tutto richiede un prezzo, e nel nostro caso i grossi sacrifici coinvolgono anche chi ci è caro, mia moglie e miei quattro figli che vengono privati dell’educazione paterna». Ma secondo il moto africano che Mamadou recita a chi incontra nella sua strada: «quando raccogliere e facile, inchinarsi diventa difficile», è dal sacrificio che si ottengono i frutti migliori.

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