La Nuova Sardegna

Che nel carcere di Massama fosse previsto l’arrivo di detenuti di Alta sicurezza non può stupire. Una struttura nuova, costata 40 milioni di euro, nell’isola – individuata secondo il pacchetto sicurezza come approdo per i 41 bis – era destinata anche a questo tipo di reclusi. Attualmente in Italia, su una popolazione carceraria di circa 65mila reclusi, il 12 per cento è classificato come Alta sicurezza. Ma le percentuali della loro presenza nell’isola sono, attualmente molto al di sotto della media rispetto agli altri istituti penitenziari italiani. L’altro elemento è che la Sardegna, con i suoi 12 istituti è l’unica regione d’Italia dove non si registri il sovraffollamento. Nell’ultimo anno sono rientrati 600 dei 700 agenti penitenziari sardi disseminati nella penisola. Quanto al 41 bis, la legge dispone che vengano assegnati agli istituti previsti specificamente per questo genere di detenuti, o a penitenziari dove siano previsti spazi appositamente destinati al loro accoglimento. Massama non è tra questi, ma, peraltro, è un carcere promiscuo, per precisa scelta dell’amministrazione penitenziaria: ossia, ospita sia detenuti per reati comuni che reclusi di Alta sicurezza. E non è un caso: perché diversamente, i detenuti locali, che continuano a stare vicino alle loro famiglie, verrebbero inviati altrove. Nella migliore delle ipotesi, a Cagliari. Il direttore Pierluigi Farci (foto) non commenta la notizia dell’arrivo dei mafiosi. Semplicemente rileva che le condizioni di sicurezza sono garantite, e che il numero di agenti circa 170, è congruo rispetto al numero dei detenuti, attualmente 160. I detenuti di Alta sicurezza arrivati qualche giorno fa hanno, nella quasi totalità, riportato condanne definitive.(si.se.)