La Nuova Sardegna

Il regalo del governatore al movimento Zona franca

Il regalo del governatore al movimento Zona franca

CAGLIARI. Cappellacci, con ironia, ha dato del Topo Gigio al prossimo e ancora misterioso avversario del centrosinistra, ma lui da oggi è Babbo Natale. Con un regalo inaspettato, ha tolto dalle rogne,...

04 gennaio 2014
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CAGLIARI. Cappellacci, con ironia, ha dato del Topo Gigio al prossimo e ancora misterioso avversario del centrosinistra, ma lui da oggi è Babbo Natale. Con un regalo inaspettato, ha tolto dalle rogne, cioè la raccolta delle firme, due fedelissimi nella sua storica sfida per l’istituzione della Zona franca, Maria Rosaria Randaccio e Francesco Scifo. Proprio grazie all’adesione tecnica al gruppo Misto del novello governatore, nei panni di Santa Claus, i due potranno presentarsi alle Regionali senza tirar su un solo banchetto nelle piazze e senza passare neanche dal notaio. La legge elettorale parla chiaro: chi ha un consigliere regionale in carica, è esentato dal rito pre-elettorale e può presentarsi senza altre incombenze nelle cancellerie dei tribunali. È questo il regalo che Cappellacci ha messo sotto l’albero dei due leader del movimento Zona franca, che però – va ricordato – dalla base sono stati sconfessati. Comunque ieri il governatore ha fatto quello che aveva promesso con l’adesione ufficiale e tecnica, all’interno del gruppo Misto del Consiglio, alla componente Movimento Sardegna Zona franca-Lista Randaccio, perché così si chiamerà la formazione imposta da Cappellacci nella coalizione del centrodestra. Imposta con questa motivazione: «La mia è stata una scelta dettata dalla necessità di aprire le porte della Regione a una rivendicazione nata e cresciuta nelle vie, nelle piazze e nelle case della Sardegna e che ora deve entrare formalmente e fisicamente nelle istituzioni». Ma secondo alcune indiscrezioni il regalo potrebbe anche rivelarsi inutile. Sempre la legge elettorale, impone che «sono esentati dalle firme i gruppi presenti in Consiglio prima della firma del decreto che indice i comizi elettorali». Mentre Cappellacci lo ha fatto dopo e dunque potrebbe aprirsi un caso.

Topo Gigio. «È stata solo una battuta innocente». Così ieri Cappellacci è ritornato sul suo cinguettio di qualche giorno fa a commento delle tribolazioni del Pd nella scelta del candidato-presidente. A margine di una conferenza stampa, organizzata per presentare uno dei futuri candidati di Forza Italia alle Regionali, il presidente ha aggiunto: «Ripeto, era solo una battuta che forse non è stata accolta con la necessaria ironia, A questo punto – ha continuato – mi astengo dal fare altri nomi, ma abbiamo voglia e desiderio di un competitor, mentre finora dal centrosinistra abbiamo assistito solo alla lotteria dei nomi e non a proposte di governo». Preso dalla foga, subito dopo ha affondato i colpi di chi, come lui, è in campagna elettorale da mesi: «Questo balletto di possibili candidati che spuntano non fa onore alla politica con la P maiuscola. Ci sono anche nomi interessanti fra quelli che ho letto e sentito, ma poi mi chiedo perché tutte queste persone rifiutino. Mi auguro che i nostri avversari escano velocemente da questa crisi». Non c’è dubbio, Cappellacci ha sempre più voglia di salire sul ring. (ua)

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