La Nuova Sardegna

Villa Certosa, l'emiro Al Thani tratta l’acquisto con Berlusconi

di Marco Bittau
Villa Certosa, l'emiro Al Thani tratta l’acquisto con Berlusconi

Terza visita nella reggia del Cavaliere a Porto Rotondo. L’affare si potrebbe concludere con 400 milioni di euro

30 marzo 2014
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Tra l’emiro del Qatar e il mare blu della Gallura è attrazione fatale. Irresistibile. Già proprietario della Costa Smeralda e co-finanziatore del nuovo ospedale San Raffaele di Olbia, Tamim Al Thani adesso sembra deciso a regalarsi anche Villa Certosa, cioè casa Berlusconi a Porto Rotondo.

La trattativa per l’acquisto è ben avviata e, come rivela L’Espresso, l’ultima ricognizione del principe arabo a Punta Lada risale addirittura a poche settimane fa, domenica 16 marzo per la precisione. L’enorme complesso immobiliare affacciato sul Golfo di Marinella è valutato la bellezza di 470 milioni di euro, ma per chiudere l’affare potrebbero bastarne «appena» 400. Una spesa notevole per chiunque, ma non per un emiro affetto da shopping compulsivo. Per di più, accreditato di un patrimonio personale pari a due miliardi di dollari.

In verità, l’ipotesi che Silvio Berlusconi venda la sua lussuosa dimora in Sardegna rispunta sistematicamente a ogni primavera, per poi tramontare l’autunno seguente con la puntuale smentita diffusa dal gruppo Fininvest. Questa volta però la trattativa potrebbe anche andare a buon fine.

Le condizioni ci sono tutte e Tamim Al Thani avrebbe già effettuato almeno tre visite nella villa. Giusto per prendere confidenza con il campionario di cactus, piscine, fontane, anfiteatri e vulcani artificiali di dubbio gusto ma di sicuro effetto. Il classico fiore all’occhiello per Tamim Al Thani, a caccia di una dimora quartier generale che sia anche base operativa per i suoi affari e interessi milionari in Sardegna e nel resto d’Italia (ad esempio, la Iq made in Italy investment company, una joint venture con lo Stato italiano attraverso il fondo strategico della cassa depositi e prestiti). In più, si deve considerare che case e terreni a carico della società berlusconiana Idra immobiliare sono ormai diventati un pozzo nero che assorbe risorse preziose (16.2 milioni di euro nel 2012 tra spese di manutenzione e personale). Anche per questo l’idea di liberarsi di qualcuna delle sue costosissime ville deve aver sfiorato più di una volta il Cavaliere.

Altra cosa e altri soldi, invece, per l’emiro del petrolio. Appena trentaquattrenne, con studi in Inghilterra, Tamim ha completato la scalata al vertice dell’emirato lo scorso mese di giugno quando suo padre Hamad ha abdicato improvvisamente per motivi di salute. Da quel momento Tamim ha cominciato a curare in prima persona gli affari di famiglia attraverso la Qatar holding, braccio operativo del fondo sovrano Qatar investment authority. Affari nel mondo del lusso, naturalmente (la Costa Smeralda con i suoi alberghi a cinque stelle e ora Porto Rotondo con le sue residenze faraoniche), ma anche la sanità (l’ospedale San Raffaele di Olbia) e i trasporti (le trattative, però sempre smentite, per l’acquisto della compagnia aerea Meridiana). In tutti i casi si tratta di investimenti importanti in settori vitali per l’economia della Sardegna, sempre più «piattaforma strategica» dell’emiro. Inevitabile l’esigenza di una base operativa di lusso e di prestigio. Villa Certosa, appunto.

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