La Nuova Sardegna

Tagliare le pensioni? I legali: «È difficile sul piano giuridico»

di Pier Giorgio Pinna
Tagliare le pensioni? I legali: «È difficile sul piano giuridico»

Ma i consiglieri del Pd vanno avanti con la loro proposta «La politica, se chiede sacrifici, deve dare il buon esempio»

09 maggio 2014
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SASSARI. Tagliare i vitalizi assegnati ai consiglieri regionali e ai loro eredi? E' difficile, molto difficile. Almeno sul versante giuridico. Può darsi che di questi tempi facciano presa - soprattutto alla vigilia delle elezioni - le misure per contenere i privilegi accumulati dalla Casta in più di 40 anni. E forse iniziative come quella avanzata da un gruppo di esponenti del Pd andranno in porto. Ma stando a giuristi e avvocati, sul piano dell'attuazione concreta, provvedimenti di questo tipo appaiono in salita. Di più: allo stato attuale si configurano come una missione impossibile. «Interventi del genere violano principi fondamentali del diritto come quello sulla non retroattività delle norme», dicono un po' tutti gli esperti, citando sentenze della Cassazione e della Consulta.

L’idea. In pratica: i democratici Salvatore Demontis, Gigi Ruggeri e Sandro Collu possono depositare in Consiglio la loro proposta per far ridurre i vitalizi del passato e l'assemblea sarda può approvarla subito, anche all'unanimità. Ma chiunque tra gli ex membri dell’assemblea o tra i suoi familiari solleverà una questione di legittima otterrà di sicuro che le nuove disposizioni cadano nel nulla. E questo perché - come sottolineano parecchi operatori del diritto - le strutture fondamentali del sistema giuridico italiano (ma anche comunitario) non possono venire messe in discussione. Specie con riferimento alle situazioni regolate nel passato secondo differenti disposizioni.

Perplessità. «Ho serissimi dubbi sul fatto che una norma tale da incidere sul trattamento pensionistico dei consiglieri con effetto retroattivo possa reggere alla distanza - osserva, a caldo, Franco Picciaredda, avvocato e docente universitario - Del resto, esistono precedenti che parlano chiaro. A cominciare da uno recente e clamoroso: la sentenza pronunciata dalla Corte costituzionale sui tagli delle cosiddette pensioni d'oro voluti dal Governo Monti. Ecco, proprio in quel caso la Consulta, con una motivazione redatta da un giurista del calibro di Sabino Cassese, ha stabilito che il provvedimento varato dall'esecutivo nazionale era illegittimo».

Il docente. Insomma, secondo il professore, una cosa è muoversi in certi settori della giurisprudenza, un'altra affrontare aspetti delicatissimi come quelli dei diritti acquisiti. «Per la verità ricordo un'altra sentenza, sempre della Consulta, che colpisce con effetto retroattivo la capacità contributiva dei privati nel caso di esproprio di terreni edificabili _ informa Picciaredda _ È una decisione che va verso una direzione opposta. Ma è circoscritta come ambito e conseguenze. In definitiva, qui ci troviamo in un campo diverso e non allargabile».

Le possibilità. Per alcuni osservatori resterebbe aperta la strada di una riduzione dei vitalizi legata a possibili contributi di solidarietà, da erogare a favore della collettività, o a tagli limitati a singoli individuati sulla base delle fasce di reddito più elevate. «In ogni caso, se si decide di percorrere queste vie, bisognerà rispettare comunque un altro principio: la "attualità della capacità contributiva". Andrà cioè preservata la capacità reddituale della persona colpita dagli interventi».

L’iniziativa in aula. «Capisco le ragioni del diritto, ma quel che vogliamo è soprattutto affrontare di petto una situazione scandalosa», spiega di rimando Salvatore Demontis, ex assessore comunale a Sassari e neoconsigliere regionale. Il quale conferma che la proposta di legge non è stata ancora depositata ("Prima ne discuteremo con il gruppo regionale del Pd martedì prossimo per esaminare i dettagli"). E poi incalza per completare il ragionamento: «La politica deve dare il buon esempio: non possiamo chiedere sacrifici ai cittadini se poi siamo i primi a non renderci conto che certe posizioni sono indifendibili, al del tutto di fuori del difficile contesto nel quale ci troviamo». «Ed ecco perché noi andremo avanti con la nostra iniziativa per il taglio dei vitali anche seguendo, in subordine, alcune vie alternative suggerite», è la conclusione.

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