La Nuova Sardegna

Piano per cacciare via il delfino

di Elia Sanna
Piano per cacciare via il delfino

Arborea, da 18 giorni nuota in laguna e mangia tutto. Una rete per fermarlo e spingerlo verso il mare

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ARBOREA. Il delfino Felice verrà bloccato con una rete a ridosso delle paratoie con la speranza che lasci la laguna di S'Ena Arrubia, dove nuota da diciotto giorni disturbando l’attività dei pescatori. L'ipotesi di narcotizzarlo e trasferirlo in mare aperto è stata invece scartata dai biologi dell'Area marina del Sinis.

L'operazione però verrà effettuata non prima della prossima settimana. La decisione è stata presa ieri mattina nel corso di un vertice a cui hanno partecipato rappresentanti della Regione e le autorità locali competenti. L'obiettivo è quello di evitare che il mammifero possa rimanere ferito nel corso delle operazioni di recupero.

La presenza del delfino Felice è diventata oramai un richiamo per curiosi e turisti. Anche ieri mattina decine di persone hanno immortalato con le macchine fotografiche il cetaceo che scorrazza allegro nella peschiera, oramai semivuota. Da quando si è introdotto nella laguna sono spariti quantità enormi di pesci, sopratutto le sogliole, la specie più gradita da Felice.

Secondo alcuni esperti il delfino potrebbe essere anche una femmina incinta, motivo per cui vanno prese tutte le precauzioni possibili per evitargli danni. I biologi che stanno studiando il caso avrebbero comunque escluso questa ipotesi e sono convinti che il delfino intrappolato nella peschiera sia un maschio.

Ieri mattina nel vertice si è parlato solo del suo trasferimento in mare aperto. Insieme al funzionario della Regione, Elisabetta Sechi, del Servizio di tutela ambientale, c'erano il dirigente della forestale di Oristano, Maria Piera Giannasi, il comandante della capitaneria di porto di Oristano, il capitano Rodolfo Rauteri, il direttore dell'area marina protetta del Sinis, Giorgio Massaro, insieme ai biologi. Sono stati proprio i tecnici a sconsigliare l'ipotesi di narcotizzare il mammifero per poterlo imbraga e trasferire così in mare aperto. Un'operazione che spesso in passato ha messo a rischio la stessa vita dei delfini. Alla fine è stata accolta una delle ipotesi avanzate dal comandante del porto: «La prossima settimana cercheremo di attirare il delfino con le esche fuori dalla peschiera – ha spiegato il comandante Rodolfo Rauteri –, in alternativa bloccandogli le spalle per sospingerlo all'esterno, lasciandolo per un po’ anche senza cibo. L'obiettivo finale è quello di catturarlo con una rete e trasferirlo così in mare aperto dove si trova il suo vero habitat naturale».

Ma Felice potrebbe lasciare la peschiera anche per conto suo. Una speranza che nutrono soprattutto i pescatori che da 18 giorni oramai non lavorano proprio a causa delle presenza del delfino nel compendio ittico. Come ha ricordato il presidente della consorzio di pesca San'Andrea, Giuseppe Vacca, il mammifero impedisce sia l'arrivo dei pesci da mare che il loro ingresso nei lavorieri.

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