La Nuova Sardegna

L’alluvione e quel fax mai arrivato

L’alluvione e quel fax mai arrivato

In tribunale i retroscena del disastro che mise in ginocchio Capoterra nel 2008

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CAGLIARI. È la sera del 21 ottobre 2008 e il funzionario della Protezione civile Sergio Carrus riceve dalla sede nazionale un allerta meteo per l’area di Capoterra. Le norme lo obbligano ad avvertire via fax i Comuni di riferimento e altri enti, fra questi il Corpo Forestale. Carrus compila la comunicazione, infila il foglio nel fax e invia. Subito dopo lascia l’ufficio e l’orario registrato dal badge dimostra che se ne va mentre i documenti sono ancora in viaggio, come dire che il funzionario non ha controllato il report. Sfortuna vuole che il Corpo Forestale non riceva il fax e la mattina dopo uno spaventoso diluvio travolga Capoterra e Poggio dei Pini, provocando quattro morti e la distruzione di centinaia di case.

A confermare davanti al tribunale quanto era già emerso nell’inchiesta condotta dai pm Daniele Caria e Guido Pani è stato ieri il direttore generale regionale della Protezione civile Giorgio Cicalò, che ha ricostruito in aula le ore che precedettero il disastro: «È vero, il fax non arrivò a destinazione e quella sera la responsabilità era di Carrus». Ignari dell’allerta meteo gli uomini della Forestale - come ha raccontato nella scorsa udienza il commissario Ugo Calledda - si svegliarono tranquillamente la mattina del 22 e mentre l’onda di piena scavalcava la diga di Poggio dei Pini e travolgeva le abitazioni lungo il rio San Girolamo nell’area colpita mancò, almeno nelle prime ore, l’intervento di personale specializzato e in grado di gestire l’emergenza.

Per questo Carrus deve rispondere insieme ad altre sette persone di accuse che vanno dall'omicidio colposo all'inondazione colposa, i reati contestati ai tecnici del Genio civile, della Protezione Civile e dell'Anas, oltre che all'ex sindaco di Capoterra, Giorgio Marongiu. Sono imputati i capi compartimento Anas della Sardegna Bruno Brunelletti e Giorgio Carboni, il presidente della cooperativa Poggio dei Pini Giovanni Calvisi e i dirigenti del Genio, Virgilio Sergio Cocciu, Gian Battista Novella e Antonio Deplano.

Nell'alluvione persero la vita Antonello Porcu e Licia Zucca, travolti dalla piena mentre attraversavano in auto il rio San Girolamo a valle del lago grande di Poggio dei Pini. Poi Anna Rita Lepori, trascinata in auto dall'onda lunga del fiume e Speranza Sollai, sommersa dall'acqua nel seminterrato della sua abitazione. (m.l)

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