La Nuova Sardegna

Abusi nella villa: «La Gruber demolisca»

Abusi nella villa: «La Gruber demolisca»

Le richieste del pm al giudice per le strutture non autorizzate nell’arenile di Torre delle Stelle

2 MINUTI DI LETTURA





CAGLIARI. La giornalista televisiva Lilli Gruber e i suoi due fratelli devono pagare una piccola somma a titolo di oblazione e dovranno demolire una struttura abusiva realizzata anni fa nella villa di proprietà della famiglia, a Torre delle Stelle: è questa la richiesta del pubblico ministero al processo per occupazione illegale di area demaniale che si è aperto ieri mattina davanti al giudice monocratico e che si chiuderà il 23 settembre con l’intervento del difensore e la decisione. La vicenda risale a giugno di due anni fa, quando la celebre conduttrice di talk-show e i due familiari cui è intestata la lussuosa villa sul mare erano stati denunciati per occupazione abusiva di area demaniale. Capitaneria di porto e Guardia di Finanza, che svolsero le indagini, accertarono anche che le strutture costruite sulla spiaggia di Cannesisa avevano violato le norme ambientali e dell'edilizia, ma fu poi il gip a stabilire che quell’abuso risultava ormai prescritto. Ieri quindi il tribunale ha esaminato soltanto gli aspetti legali all'occupazione dell'area demaniale, il reato per il quale il pm Emanuele Secci ha rinviato a giudizio la famiglia Gruber: si tratta di novanta metri quadrati di spiaggia che risultano coperti da uno scivolo a mare, da una rimessa per imbarcazioni con terrazza attrezzata e da una scala con corrimano e candelieri in ferro battuto che risale fino alla villa dei Gruber. Atti alla mano, quelle strutture realizzate probabilmente dai genitori della giornalista non sono autorizzate e si trovano in una superficie in cui non è possibile sanarle. Ecco perché la Guardia di Finanza e gli uomini dell’agenzia del Demanio, conclusi gli accertamenti, furono costretti due anni fa a denunciare i proprietari della villa alla Procura della Repubblica, che aprì un fascicolo confermando le irregolarità riscontrate dai militari.

Uscita la notizia dell’indagine sulla Nuova Sardegna, la giornalista si era giustificata nelle ore successive chiarendo che le opere abusive non erano state realizzate da lei: la conduttrice di «Otto e mezzo» era diventata proprietaria della villa di Torre delle Stelle soltanto nel 2001, alla morte del padre Alfred Gruber. La struttura quindi, comprese le parti abusive messe in piedi quasi sull’arenile di Cannesisa, non era che un eredità di famiglia e la conduttrice televisiva non sapeva nulla sulla regolarità dei lavori eseguiti sulla spiaggia, in palese violazione delle norme.

Difesa dall'avvocato Elvio Walter Moccia, del foro di Bolzano, la giornalista e i due fratelli sono comparsi ieri mattina davanti al giudice per l'avvio del processo.(m.l)

©RIPRODUZIONE RISERVATA

Primo piano
Le reazioni

Commissari alle Asl sarde, gli ex direttori generali pronti a fare ricorso

Le nostre iniziative