Stragi di mafia del ’92 e polemiche
Il procuratore Morvillo: «Ricordare per molti è solo una passerella»
PALERMO. Alle 17.58, ora della strage di Capaci, le note del silenzio hanno invaso la strada dell’Albero Falcone, dove si sono radunati migliaia di cittadini e studenti giunti da tutta Italia, simbolo della legalità . È il momento culminante dell’intensa giornata dedicata alla memoria delle vittime delle stragi di mafia del ’92 e segnata anche dalle polemiche sull’antimafia. Alla fine un applauso interminabile. Per contrastare l’influenza della mafia sugli affari «è indispensabile il coinvolgimento delle forze sane della società e, in specie, delle giovani generazioni», ha scritto il presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, nel messaggio al presidente della Fondazione Giovanni e Francesca Falcone, Maria Falcone, per il 22° anniversario delle stragi di Capaci e di via D’Amelio. «#23maggio pensando a Vito, Rocco, Antonio. A Francesca», è invece il tweet del premier Matteo Renzi. Ieri a Palermo è approdata «la nave della legalità». È stato anche il giorno della polemica sull’antimafia. Ha iniziato il procuratore di Termini Imerese Alfredo Morvillo, fratello di Francesca, la moglie di Giovanni Falcone: «Non è cambiato niente e non intendo dire nulla. Tanto è tutto uguale, nessun passo avanti, nè un vero cambiamento, in politica, come altrove. Oggi per qualcuno questa è solo una passerella». Non ci sta il capo della polizia Alessandro Pansa: «Non è assolutamente la solita passerella, soprattutto quando c’è tutta questa partecipazione di giovani». «Non è vero che non è cambiato nulla. In questi anni si sono fatti diversi passi in avanti. Non bisogna fermarsi», ha ribadito Bindi. Ma per il presidente della commissione regionale Antimafia Nello Musumeci «c’è ormai una diffusa stanchezza: cortei, convegni, premi. Nell’Isola servono fatti: una concreta presenza dello Stato, più uomini in divisa, più magistrati, ma soprattutto c’è bisogno di lavoro, sviluppo, perchè la mafia si nutre della disperazione della gente. E le parate della ricorrenza servono solo a chi le organizza».