La Nuova Sardegna

francia

Hollande: «Risultati dolorosi»

Il presidente ammette la sconfitta. Ora Le Pen punta all’Eliseo

27 maggio 2014
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PARIGI. Il giorno dopo «il terremoto», «lo choc», il «big bang» una sola sopravvissuta, Marine Le Pen, si aggira fra le macerie della politica. In briciole il Partito socialista di Hollande, sull’orlo del baratro la destra Ump. Ieri in un messaggio registrato all’Eliseo e mandato in onda su tutte le reti alle 20, il presidente Francois Hollande si è ancora una volta rivolto ai francesi che gli hanno votato contro. Per ammettere la «verità dolorosa» dello scrutinio europeo e confermare che non «devierà» dalla strada che si è prefisso: «Riformare la Francia e riorientare l’Europa». Verso la «crescita», ha ribadito, e verso un arretramento di Bruxelles laddove l’Europa è meno necessaria. Un discorso fumoso e ripetitivo, insistente sull’«amore per la Francia», dopo il quale la maggior parte dei commentatori negli studi si chiedeva cosa avesse spinto Hollande a prendere la parola.

Trionfante ma senza eccessi, la leader del Front National non sbaglia un colpo dal 2011, da quando prese un partito di protestatari e nostalgici senza ambizioni politiche per trasformarlo in una macchina da guerra. «È crollata una diga - ripete alle tv - è finita la demonizzazione. Adesso parliamo di politica, delle grandi scelte per la Francia». Florian Philippot, numero 2 e luogotenente della bionda Marina, alle 7 del mattino era già ai microfoni delle radio: «Quando si supera il 20% dei suffragi - ha spiegato - si supera una tappa. Soprattutto quando lo si fa contro tutti i partiti». Un francese su 4 (i risultati definitivi sono 24,95%) è la quota che ormai vota Le Pen in Francia. L’obiettivo ormai non più nascosto di Marine sono le presidenziali 2017.

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