La Nuova Sardegna

Anti-Ue, alleanza fra Grillo e Farage

di Lorenzo Robustelli
Anti-Ue, alleanza fra Grillo e Farage

Con Marine Le Pen si schiera invece la Lega di Matteo Salvini Il leader inglese: «Ci divertiremo a creare problemi all’Unione»

29 maggio 2014
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BRUXELLES. Italiani protagonisti dell'Anti-Europa ieri a Bruxelles. Dopo quello dei governi che martedì si sono riuniti per trovare nuovi leader all'Unione, ieri è stato il turno della non-Ue, degli incontri tra le forze politiche che tanto successo hanno avuto alle elezioni della scorsa settimana ma che, al momento, sembrano in affanno nel dare un contenuto a questa vittoria. Marine Le Pen e Nigel Farage sono i due leader di due diverse non-Europa, che non si parlano (per i britannici avere nel Dna il fascismo è ancora una colpa grave) e ieri proprio a Bruxelles hanno ricevuto i capi dei partiti che potrebbero formare con loro due diverse coalizioni. Con la francese si è schierato Matto Salvini, mentre il leader dell'Ukip ha incontrato a pranzo Beppe Grillo.

In un ristorante nel centro di Bruxelles in un incontro “molto amichevole e vivace” il britannico e l'italiano hanno iniziato a organizzare quello che potrebbe essere di gran lunga il più grande gruppo degli anti-europeisti. Sembra sia andata bene. I protagonisti non hanno quasi parlato, ma una nota dell'Ukip in serata ha spiegato che Farage sostiene che sono «iniziate le discussioni che potrebbero portare a formare un nuovo gruppo, e potremmo divertirci a creare un sacco di problemi all'Ue». «Siamo ribelli con una causa e combatteremo con il sorriso», gli ha fatto eco Grillo una volta tornato in Italia dopo essere stato inseguito per ogni dove a Bruxelles, senza che nessuno riuscisse a parlarci. Incontrando un giornalista in aeroporto però Grillo è stato un po' sulle sue: «Adesso stiamo solo sondando, sondiamo», ha detto. In realtà il fatto è che al momento non si vede ancora bene chi potrebbbero essere gli altri cinque partiti necessari a formare il gruppo.

Grillo, in verità, per i 5 Stelle aveva anche tentato un avvicinamento ai verdi europei, in fondo sui temi ambientali hanno moltissimi punti in comune, e la sua dote di 17 deputati poteva sembrare, vista dall'Italia, appetibile per i 52 ambientalisti del parlamento europeo. Ma è stato rifiutato: «La distanza tra noi e loro è troppo grande» su tutto il resto, ha spiegato un eurodeputato.

Attorno alla leader del Front National Marine Le Pen si è celebrata ieri la grande festa degli anti euro, tutti gasati dal risultato francese, e dalla possibilità, per molti di loro di avere un gruppo parlamentare per la prima volta, il che vuol dire più soldi, più tempo di parola, più agibilità nel lavoro legislativo. Un pranzo in Parlamento tra i leader, ampiamente fotografato, e poi una conferenza stampa dove si faticava ad entrare. Ma notizie poche: il gruppo parlamentare ancora non c'è, perché non ci sono abbastanza forze politiche disponibili. Le Pen stessa, che da un paio d'anni ha avviato un percorso di moderazione, almeno verbale, ha escluso la possibilità di unirsi ai neonazisti greci di Alba Dorata o ad altre forze dichiaratamente ispirate ad un vergognoso passato come gli ungheresi di Jobbik (che lei in parte ha avuto, ma ora sorvola). Questa scelta però le sta creando qualche inattesa difficoltà, perché per formare un gruppo sono necessari almeno 25 deputati, e questi non sono un problema, ma devono provenire da sette diversi paesi dell'Unione, e qui non ci siamo. Il Front National ne ha 24, i suoi alleati altri 14: la Lega 5, gli olandesi di Geert Wilders 4, gli austriaci dell'Fpo 4, i fiamminghi del Vlams Belang 2. I numeri non sono un problema e Le pen dice anche di non avere «nessuna preoccupazione» per trovare anche almeno altri due deputati di diversi paesi. Forse ha ragione, oramai lei è un polo attrattivo interessante. «Stiamo scrivendo la storia qui, la storia dell'Unione europea» ha detto, con una certa enfasi, l'olandese Wilders (che comunque nello scrivere la storia ha perso uno dei cinque deputati che aveva nella passata legislatura). L'incontro con la stampa (mentre qualche centinaio di persone contestava Le Pen e amici all'esterno del palazzo) è stato preparato bene, le posizione diverse che queste forze hanno su molti temi, come i diritti civili non sono emerse mentre si sono espresse le posizioni comuni su referendum contro l'euro e, come ha detto Salvini “su tutto quello che è in comune”.

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