Vento e onde da sogno Caccia agli spot perfetti
Da San Teodoro a Badesi inseguendo il “Mercoledì da leoni”
OLBIA. Quattro o cinque spot da brivido freddo lungo la schiena, scuole che spuntano come funghi nelle spiagge, un piccolo esercito di appassionati della tavola wave cresciuti con il mito della Grande onda. Il Mercoledì da leoni dei surfisti in Gallura è una realtà che aggiunge fascino, avventura e valore indotto all’industria delle vacanze.
Da Budoni a San Teodoro, da Palau a Badesi, il surf da onda si pratica ormai dappertutto. In mare giovanissimi e irriducibili senza età. E ovunque la carovana colorata dei surfer porta spettacolo, soprattutto d’estate ma anche nella bassa stagione, quando il cielo è grigio e le scadute di maestrale gonfiano il mare.
Quattro o cinque spot eccellenti, si diceva. Eccoli: la storica insenatura di Porto Pollo a Palau, molto affollata e consegnata ormai ai windsurfisti; poi Coluccia, sempre a Palau, le esclusive Rena Majore e La Liccia a Santa Teresa, Le Saline e Marina Maria a Olbia con il fascino unico della spiaggia di città. Poi c’è soprattutto Badesi: sette chilometri di spiaggia bagnati da acque limpide e arricciate da picchi con onde fino a due metri d’altezza. Roba buona, non proprio per i surfisti della domenica.
Da qualche anno il lungomare di Badesi ospita nel mese di agosto il contest di longboard “Li Junchi”, un grande evento internazionale che accende sulla Sardegna i riflettori del surf mondiale. I preparavi fremono già dal mese di giugno, ci si prepara ad un grande evento.
Quando soffia il maestrale la spiaggia di Badesi regala spettacolari destre e sinistre, ma è con la scaduta che dà il suo meglio, quando il vento smette di soffiare le onde si gonfiano, specialmente nel mese di agosto, con le secche sistemate a dovere.
Ora anche i tour operator stanno drizzando le orecchie e il pacchetto vacanza surf comincia a prendere piede anche in Gallura dopo l’esperienza pionieristica di altri spot straordinari in Sardegna (Buggerru nell’Iglesiente o Capo Mannu nell’Oristanese). Il turista-surfista è un po’ nomade: si sposta con la sua tavola lungo un itineario ideale, da un’insenatura all’altra a caccia dell’onda migliore. Per lui ci sono biglietti aerei, pernottamenti alberghieri, e servizi accessori come, ad esempio, l’auto a noleggio. Insomma, un pacchetto turistico costruito su misura. Un vero e proprio circo itinerante che si sposta seguendo il vento e il sogno dell’Onda perfetta.
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