La Nuova Sardegna

Appiccavano i roghi: due in manette a Uras e Zerfaliu

di Elia Sanna
Appiccavano i roghi: due in manette a Uras e Zerfaliu

In cella un imprenditore che ha ammesso le sue colpe Arrestato anche un operaio colto dai forestali sul fatto

05 luglio 2014
2 MINUTI DI LETTURA





ORISTANO. Un incendiario colto sul fatto mentre appiccava le fiamme in un campo incolto tra Zerfaliu e Solarussa, il secondo mentre con fare sospetto si stava allontanando da un rogo che si era appena sviluppato alle porte di Uras.

Entrambi sono stati arrestati con l’accusa di incendio doloso.

Zerfaliu. Il primo a finire nelle mani degli uomini del nucleo di polizia giudiziaria della forestale di Oristano è stato Piero Pinna, 56 anni, operaio di Zerfaliu. Gli agenti stavano verificando le cause di diversi incendi che anche nei giorni precedenti avevano interessato la zona agricola di Crabai, tra Zerfaliu e Solarussa.

«Nell’ultima settimana diversi principi di incendio si erano sviluppati nella stessa zona – ha spiegato il direttore dell'ispettorato forestale di Oristano, Maria Piera Giannasi – e avevano messo in allarme il nostro apparato antincendio della provincia, insieme agli investigatori del corpo forestale del capoluogo. Gli incendi venivano appiccati attraverso l’accensione diretta nelle aree coperte dalla vegetazione ormai secca e avevano impegnato duramente le squadre antincendio. Erano stati predisposti quindi degli appostamenti. Nel primo pomeriggio, mentre la nostra squadra si apprestava a sistemare delle videocamere, hanno colto sul fatto l’operaio che senza un’apparente motivazione, appiccava in più punti il fuoco». Le fiamme, spente dopo oltre due ore di lavoro, avevano interessato circa 5 ettari di oliveti, vigneti, frutteti e sterpaglie, investendo anche i campi sportivi di calcio e da tennis di Zerfaliu. Dopo gli accertamenti Piero Pinna è stato trasferito nella casa circondariale di Massama. Ieri mattina ha convalidato l’arresto. Per il reato di incendio doloso l'uomo rischia una pena da tre a sette anni di reclusione.

Uras. L’altra operazione è stata invece portata a termine dai carabinieri della stazione di Uras. I militari come, ha spiegato il capitano Piero Orlando, comandante della compagnia di Mogoro, erano impegnati nella notte in un’attività di controllo per prevenire gli incendi che negli ultimi giorni avevano già impegnato il servizio antincendio.

Verso mezzanotte sono intervenuti per un rogo che si era sviluppato nella periferia di Uras, lungo la complanare della 131. A poche centinaia di metri dalla zona i carabinieri hanno fermato un giovane che si stava allontanando a piedi. Dopo averlo identificato, Simone Soru, imprenditore agricolo di 31 anni di Uras, ha ammesso spontaneamente ai militari di aver appiccato il fuoco per bonificare la zona ricca di erbacce e stoppie.

Le fiamme hanno poi mandato in fumo oltre 3 ettari di territorio. Il giovane è stato quindi accompagnato in caserma. Subito dopo è stato accompagnato nella sua abitazione agli arresti domiciliari. Nelle prossime ore dovrebbe comparire in tribunale per il processo per direttissima.

In Primo Piano
La polemica

Pro vita e aborto, nell’isola è allarme per le nuove norme

di Andrea Sin
Le nostre iniziative