La Nuova Sardegna

Asta dei 5 ettari sul mare: la Regione valuta lo stop

di Luca Rojch
Asta dei 5 ettari sul mare: la Regione valuta lo stop

L’assessore all’Agricoltura Falchi: «Pronti a ritirare il bando se necessario» Ma la Società bonifiche sarde, controllata da Laore, sarà liquidata

07 luglio 2014
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SASSARI. Maneggia con cura la dinamite mediatica che rischia di far saltare in aria la reputazione verde della Regione. L’assessore all’Agricoltura Elisabetta Falchi fa capire che il bando con cui saranno messi all’asta 5 ettari di terreno dietro la spiaggia di Cala Sinzias a Castiadas potrebbe essere ritirato. «Il bando era stato varato dal commissario liquidatore della Società bonifiche sarde (Sbs), Antonello Melis, nominato dalla giunta Cappellacci, – spiega l’assessore –, verrà verificato nei dettagli dal nuovo direttore dell'Agenzia Laore (azionista di maggioranza della SBS) Maria Ibba. Se ci fossero rischi speculativi e non in linea con gli interessi della giunta se necessario sarà ritirato».

La giunta. La posizione della giunta è netta. Messa sotto pressione dopo il pasticciaccio sulla Conservatoria della coste la Regione vuole evitare altri scivoloni. La Falchi si trova a gestire una situazione complicata. La Laore ha il 99% della Sbs, società che deve essere liquidata. Ma senza che i terreni più pregiati possano finire in mano ai privati. La Regione ha creato un elenco di queste aree, e c’era l’accordo che ogni anno la giunta avrebbe dovuto stanziare una somma per comprare queste aree. Ma è arrivata la spending review del governo Monti che ha cancellato la possibilità per le Regioni di acquisire immobili.

La linea. Ma la giunta in ogni caso garantirà che i terreni a più alto valore ambientale saranno preservati. In ogni caso in alcune aree, come quella di Cala Sinzias, non era possibile costruire nulla, al massimo si poteva mettere un piccolo chiosco di servizio.

Bonifiche ferraresi. Ma in vendita la Sbs ha messo diverse aree. Tra queste anche l’azienda agricola della Sbs. Mille ettari che si trovano tra Arborea e Marrubiu. Per queste aree ha mostrato interesse la Bonifiche ferraresi, società di cui fanno parte anche Carlo De Benedetti e Luigi Cremonini, il re delle carni. Il commissario liquidatore spiega che la loro visita in Sardegna non era affatto in relazione a Castiadas bensì a questa azienda agricola e racconta anche di averli accompagnati a visitarla. «Hanno chiesto di visitare l’azienda zooagricola tra Arborea e Marrubiu – dice Melis –, circa mille ettari in tutto, e io li ho accompagnati. Non so se acquisteranno quella azienda, che è mio dovere cercare di vendere a imprenditori interessati. Perché non hanno manifestato le loro intenzioni. E non le hanno fatte nemmeno trasparire. Era solo una visita preliminare. Non volevano vedere altri terreni, né mi hanno chiesto informazioni su altre proprietà di Sbs, quindi nemmeno sull’area di Castiadas».

Equilibri delicati. La Regione ora deve agire su un doppio binario. Mettere in vendita alcuni terreni della Sbs e salvare le aree pregiate. «Nel percorso di liquidazione che dovrà portare alla dismissione del patrimonio della Sbs, l’assessorato dell’Agricoltura, quello degli Enti locali e quello dell’Ambiente e l’intera giunta valuteranno le modalità di trasferimento ai beni regionali delle aree più pregiate vicine alle coste, nell’ottica della assoluta tutela del patrimonio costiero – conclude l’assessore Falchi –. Noi vogliamo liquidare la Sbs e nello stesso tempo trovare soluzioni capaci di incidere con forza sullo sviluppo dell’agricoltura e della zootecnia sarde».

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