La Nuova Sardegna

Residence extra lusso, restano i sigilli

di Giampiero Cocco
Residence extra lusso, restano i sigilli

Costa Smeralda, il gip conferma il sequestro dei 36 appartamenti costruiti sopra Liscia di Vacca

12 luglio 2014
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PORTO CERVO. I sigilli sul residence da seimila metri quadrati di Liscia di Vacca resta sotto sequestro. Lo ha deciso ieri il gip del tribunale di Tempio, Vincenzo Cristiano convalidando il provvedimento fatto eseguire, nei giorni scorsi, dal capo della procura della Repubblica di Tempio Domenico Fiordalisi. Il complesso edilizio, sorto sulle rocce panoramiche di Liscia di Vacca dopo una lunga e difficoltosa gestazione, caratterizzata da un iter burocratico che trovò diversi intoppi prima d’essere approvato, era stato quasi completato quando è arrivato l’improvviso stop imposto dalla Procura gallurese. I 36 appartamenti (di cui cinque suite) e la terrazza panoramica con tanto di piscina e giardini pensili sarebbero stati realizzati sulla scorta di un piano di lottizzazione scaduto nel 2003 ma licenziato nel 2006, quando erano vigenti norme che imponevano l’abbattimento delle cubature su immobili ricadenti entro i due chilometri dalla battigia. Un problema urbanistico già al vaglio dello studio legale dell’amministrativista Pietro Corda, al quale hanno conferito incarico i soci della società immobiliare “Le Terre sarde Srl” di Olbia, amministrata dall’arzachenese Antonello Orecchioni, 51 anni, costruttore degli immobili finiti sotto il mirino della magistratura il quale, raggiunto da un avviso di garanzia, ha affidato la sua difesa agli avvocati Gerolamo e Filippo Orecchioni (omonimi, non parenti). Mentre saranno i penalisti di uno studio legale di Milano a seguire la vicenda processuale per conto degli altri indagati, che sono Paola Debrilli, 41 anni di Trieste, Paolo Vannuchi, 64 anni di Milano e Alfonso Dolce, amministratore della “Gado srl” di Milano, la cassaforte degli stilisti Dolce&Gabbana che, della “Terre Sarde Srl”, possiede diverse quote azionarie. Risultano iscritte sul registro degli indagati altre due persone, un professionista sassarese (il direttore dei lavori) e un dipendente dell’impresa costruttrice.

La “Tiara del Cervo”, l’esclusivo e panoramicissimo residence realizzato sulla collina che domina l’intera Porto Cervo, era già abbondantemente pubblicizzata (la vendita dei suoi prestigiosi appartamenti è stata affidata ad una agenzia immobiliare con sedi a Parigi, Londra, New York e, ovviamente, Roma) nell’ambito dei residence real estate planetari. La brocure, accompagnata da splendide fotografie, illustra ai potenziali acquirenti un posto da favola (un sogno per pochi: il costo a metro quadro si aggirerebbe sui trentamila euro) dove Porto Cervo, la sua marina e lo sfavillare di migliaia di luci tra case e barche agli ormeggi rendono ogni tramonto un momento magicamente irripetibile. Nelle prossime ore i difensori dei diversi indagati prenderanno visione degli atti relativi al sequestro, mentre proseguono le indagini da parte degli uomini della polizia locale di Arzachena, guidati dal neo comandante Gianni Serra. Uno degli interrogativi resta quello del motivo per il quale nessuno, finora, si sia preso la briga di spulciare tra le carte relative a quel complesso immobiliare più volte contestato, sotto il profilo squisitamente architettonico, da qualificati personaggi legati al mondo della Costa Smeralda. Non ultimi i componenti la commissione urbanistica del borgo turistico.

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