La Nuova Sardegna

Coldiretti: ci siamo uniti per essere più forti

Coldiretti: ci siamo uniti per essere più forti

Tra il Nuorese e l’Ogliastra 49 aziende hanno creato la più grande rete d’impresa d’Italia

17 luglio 2014
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NUORO. In Sardegna gli agriturismi regolarmente iscritti all’albo sono 838. Di questi una cinquantina ha scelto di unire gli sforzi. È nata a Nuoro la più grande rete d’impresa agrituristica d’Italia. 49 strutture, tra agriturismi e fattorie didattiche, per un totale di 800 posti letto e 5mila coperti al giorno, hanno deciso di fare sistema. «Tutto è nato quando uno dei nostri associati si è presentato a una fiera con i suoi 20 posti letto e i 40 coperti – spiega Aldo Manunta, direttore della federazione interprovinciale di Coldiretti di Nuoro e Ogliastra –. Lì ha capito che da solo non sarebbe andato da nessuna parte, che solo aggregandosi avrebbe potuto ottenere di più. Ne ha parlato con noi e insieme abbiamo deciso di agire in rete, ma mantenendo ogni impresa la sua individualità». Le 49 imprese si trovano tutte tra le province di Nuoro e dell’Ogliastra. «Siamo contenti che questa esperienza sia nata nella Sardegna centrale, e soprattutto sia nata per volontà delle stesse imprese – dice ancora Manunta –. Sono state loro a chiedercelo. Finalmente si è capita l'importanza di fare sistema anche da noi. Una bella sfida che parte dalle imprese agricole iscritte alla Camera di commercio della vecchia provincia di Nuoro: 10mila su 28mila, più di un terzo. Di solito passa il messaggio che le imprese agricole sono arcaiche, ferme ad aspettare i contributi. Invece, noi siamo la dimostrazione che ci interessa anche la competitività. Seppur lontani e diversi abbiamo scelto di unire gli sforzi per affrontare meglio le nuove sfide globali». Sulle leggi che regolano gli agriturismi Manunta chiede più severità. «Ci sono agriturismi che si presentano come tali ma in realtà non lo sono. Oggi servirebbe una legge più restrittiva, io sono per la tolleranza zero verso chi non fa le cose secondo le regole. L'agriturismo è un'attività collaterale all'agricoltura, che deve essere autosufficiente nell'approvvigionamento del prodotto. È impensabile che una struttura che dice di essere un agriturismo si fornisca in un supermercato. Il cliente vuole i prodotti locali, quelli che arrivano dall'azienda. Presentare a tavola un porcetto spagnolo anziché sardo significa anche tradire le aspettative del cliente. Noi vorremmo una legge più restrittiva con prodotti al 100 per cento sardi. E poi vorremmo far cadere il divieto alla macellazione in azienda. È una limitazione che non ha alcun senso». (al.pi.)

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