La Nuova Sardegna

allarme a Sarroch

L’Eni vuole chiudere Versalis

L’Eni vuole chiudere Versalis

La Cisl: sono a rischio 400 posti di lavoro e il futuro della Saras

23 luglio 2014
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CAGLIARI. Il Gruppo Eni è pronto a smantellare anche il polo petrolchimico di Sarroch fino a far diventare lo stabilimento «Versalis» un’altra cattedrale nel deserto. È l’allarme lanciato dalla Cisl, che martedì prossimo sarà in prima fila nello sciopero nazionale di tutte le aziende dell’Eni. «La sempre più probabile chiusura di Versalis – scrivono Mimmo Contu, Fabio Enne e Marco Nappi della segreteria regionale e generale del sindacato – rischia di mettere a rischio ben 400 lavoratori e compromettere nei fatti l’intera area industriale di Sarroch e anche la raffineria Saras». Diverse indiscrezioni fanno sapere che l’ennesimo disimpegno dell’Eni pare sia dettato dalla crisi del sistema di raffinazione in Italia, ma – scrive il sindacato – «Roma continua a sfuggire al confronto e annullare ogni prospettiva di sviluppo del peltrolchimico nell’isola, con l’unica eccezione della chimica verde a Porto Torres». La risposta della Cisl all’«ennesimo attacco al sistema economico sardo» è «sin da subito di netta chiusura soprattutto perché metterebbe in crisi e indebolirebbe uno dei siti industriali più competitivi per produzione e infrastrutture». Le contromosse del sindacato sono già decise: «Proporre a Cgil, Uil e Confindustria l’avvio di un percorso unitario per aprire il confronto con la presidenza della Regione per contrastare l’ennesima decisione unilaterale che provocherebbe forti contrazioni economiche ma anche l’apertura di un nuovo fronte sociale». Martedì prossimo i sindacati protesteranno contro le strategie al ribasso del Gruppo Eni, ma sin da subito la Cisl sarda si dice pronta «a impegnarsi con tutte le forze per fermare il disimpegno dell’Eni, mentre come dimostra la realizzazione del progetto Matrica a Porto Torres la reindustrializzazione è sempre possibile. Basta volerla». (ua)

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