La Nuova Sardegna

In aula svanisce l’unità sulle riforme

In aula svanisce l’unità sulle riforme

Il centrodestra non vota il documento dopo il no alla proposta del Psd’Az di un’assemblea costituente

2 MINUTI DI LETTURA





CAGLIARI. La mozione sulle riforme doveva essere unitaria e così era stata licenziata dalla commissione, ma in aula è finita in coriandoli. Doveva essere uno di quei documenti con cui «la Sardegna ribadiva, compatta, non solo che vuole difendere l’Autonomia, ma è pronta a riformarla per non essere schiacciata dal neo-centralismo dello Stato». E invece, alla fine, a votare la mozione letta dal presidente della commissione Riforme – Francesco Agus di Sel – è stata votata e approvata solo dalla maggioranza. Forza Italia, col vicepresidente della commissione, Stefano Tunis – ha fatto un passo indietro dopo che il centrosinistra aveva rifiutato la proposta del Psd’Az, con Christian Solinas e Angelo Carta, di «rendere ancora più forte la mozione con il coinvolgimento di tutto il popolo sardo in una nuova assemblea costituente». Ma nella mozione è rimasto solo quello che c’era scritto: Legge Statutaria e riscrittura dello Statuto, per «rendere più efficienti le istituzioni, altrimenti la democrazia collassa», aveva detto poco prima l’assessore alle Riforme, Gianmario Demuro, nel dichiarare il pieno appoggio a quella che doveva essere una prova di forza, come fanno sempre i siciliani e la Provincia autonoma di Trento, e a Cagliari invece è svanita. Neanche sulla difesa a tutto campo dell’Autonomia, il Consiglio – ancora molto agitato per il confronto acceso sulla riforma sanitaria – si è diviso ancora una volta. Un bollettino finale commentato con amarezza dal capogruppo di Forza Italia, Pietro Pittalis: «La stagione delle riforme, tanto cara a Pigliaru, comincia col piede sbagliato, con un colpo basso della maggioranza». Accusa rispedita indietro dal capogruppo del Pd, Pietro Cocco: «C’è chi vuole perdere tempo con le virgole, mentre a Roma continuano a mettere in dubbio le Regioni a Statuto speciale. La mozione non è punto di arrivo, ma quello da cui partire se vogliono ribadire che l’Autonomia è un nostro diritto e oggi dobbiamo avere il coraggio di renderla moderna. Noi questo percorso vogliamo condividerlo con tutti e soprattutto con la Sardegna». Anche Gavino Sale di Irs era d’accordo con la mozione e l’ha detto: «Dobbiamo mettere una barriera insormontabile allo Stato. È indispensabile una seduta solenne con i parlamentari per dimostrare che l’isola è compatta». La sua è stata un’illusione, prevista dall’ex presidente Mario Floris (Uds): «Qui continuiamo a sfornare mozioni che, come ben sappiamo non si negano a nessuno, ma di fatti e pugni battuti sul tavolo c’è poco. Anzi, nulla». (ua)

Primo piano
La tragedia a Ossi

L’emozione di accendere il motore, l’auto che fa un balzo in avanti: ecco come è morto Gianfranco Pilo

Le nostre iniziative