La Nuova Sardegna

Il Crel: «Siamo indispensabili»

di Stefano Ambu
Il Crel: «Siamo indispensabili»

Il Consiglio è a rischio taglio. Il presidente Piludu: il nostro ruolo è fondamentale

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CAGLIARI. Cnel, Consiglio nazionale dell’economia e del lavoro, a rischio taglio a livello nazionale. E Crel, Consiglio regionale dell'economia e del lavoro, nel mirino dopo la proposta di legge per lo scioglimento presentata a fine giugno nell'assemblea di via Roma. La risposta? Molto lavoro e poca spesa, spiegano i vertici dell'organismo. Assemblee, commissioni, audizioni e documenti: dalle strategie anti-crisi e contro la povertà. Sino ai progetti sulla programmazione dei fondi europei per i prossimi anni. Compreso l'ultimo lavoro, in fase di preparazione, sulla pubblica amministrazione. «Non potevamo consentire - ha spiegato il presidente Antonio Piludu - che circolassero notizie non precise: rendendomi anche interprete di quanto espresso dai singoli consiglieri e dalle associazioni di riferimento auspico che l'organo di governo della Regione e il consiglio regionale continueranno a ritenere utile per la Sardegna la funzione di valorizzazione del dialogo sociale che il Crel ha svolto in questi anni». Il Crel presenta anche i conti. Le spese di funzionamento? 56.806 euro da giugno a dicembre 2010, 146.480 per il 2011, 106.719 euro per il 2012 e 97.349 euro per il 2013. «In questi anni sono stati coinvolti esperti e attori - ha detto Piludu - di tutti gli organismi in grado di poter dare un contributo. Abbiano coinvolto il meglio della società sarda, in particolare le due università e il Crenos. E poi rappresentanti del mondo imprenditoriale, sindacale e del terzo settore. Ed esponenti delle istituzioni e dell'amministrazione regionale. Tutto questo con una quantità di risorse irrisoria». E ora che cosa si fa? «Per noi è un organismo utile - ha detto Piludo - che ha lavorato bene. Abbiamo subito chiesto un incontro con la nuova Giunta regionale: chiediamo che la politica di legge. Consideriamo la proposta di legge come una iniziativa di alcuni consiglieri. Non di tutto il Consiglio e non della giunta».

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