La Nuova Sardegna

Supertreno Sassari-Cagliari in autunno le prime corse

Supertreno Sassari-Cagliari in autunno le prime corse

L’assessore Deiana: via ai collaudi, l’Atr 365 a pieno regime l’anno prossimo Pigliaru: «Sembrava scomparso nel nulla e ora eccolo qui in una nostra stazione»

26 luglio 2014
3 MINUTI DI LETTURA





CAGLIARI. Il Pendolino sardo partirà in autunno. A giurarlo insieme sono stati il presidente della Regione, Francesco Pigliaru, e l’assessore ai Trasporti, Massimo Deiana. Seduti in prima fila, nella carrozza dell’Atr 365, costruito dalla spagnola Caf e che con altri sette dello stesso tipo è costato 78 milioni alla Sardegna, hanno detto: «Del treno superveloce Cagliari-Sassari – sono state le parole del governatore – abbiamo sentito parlare sin dal lontano 2007. Sembrava scomparso nel nulla e ora eccolo qui, in una nostra stazione», perché «anche su questo investimento siamo riusciti a riportare la trasparenza che mancava e invece serviva».

C’è solo un ultimo ostacolo da superare: «Deve essere ancora collaudato – ha aggiunto l’assessore – e lo faremo sulla linea ferroviaria isolana, per accorciare i tempi e farlo entrare in servizio a pieno regime nel 2015». Quel giorno a finire su chissà quale binario morto saranno i vecchi treni, quelli che sempre sulla Cagliari-Sassari impiegano (ma solo nella prima corsa della mattina) poco meno di tre ore, altrimenti sfondano quello assurdo delle quattro ore abbondanti. Sarà tutta un’altra vita con l’Atr: 120 minuti e qualcosa, e la conferma arriva dalla scheda tecnica. Rivoluzione completata da «un’eleganza negli arredi» inimmaginabile oggi, quando anche trovare una poltrona ancora in grazia di dio, cioè non sfondata, è un miracolo. Finora i sardi le ferrovie non le hanno tanto amate e più volte Trenitalia si è persino lamentata dei pochi passeggeri, sono 13mila, trasportati al giorno. Ma tutto cambierà con il Pendolino: «Pensiamo ad esempio – ha detto Pigliaru – alla possibilità di mettere in rete fra loro i tre aeroporti sardi, oppure a quanti potrebbero rinunciare all’auto, alla Carlo Felice, se devono salire e scendere da un capo all’altro dell’isola: tanti».

È il miracolo degli Atr, che «abbiamo scelto – ha detto Deiana – perché in grado di adattarsi bene alle criticità del tracciato isolano, che dopo San Gavino viaggia su un unico binario ed è zeppo di curve da percorrere a bassa velocità. Non c’era altra possibiltà se non quella costosissima, se non impossibile, di intervenire e modificare le carenze della rete isolana». No, la scelta è caduta su questi treni diesel, capaci di pendolare appunto senza andare al di sotto dei 180 chilometri orari, mentre i vecchi treni in curva non possono superare i 100 per motivi di sicurezza. Dunque, sono velocità e comfort le virtù dei convogli di ultima generazione dalla forma affusolata e con la bandiera della Sardegna in bellavista sui finestrini. Perché gli otto pendolini rimarranno di proprietà della Regione che li affiderà a Trenitalia e sfrecceranno su binari di proprietà della Rti. Ora che da Roma sono arrivati, insieme all’accordo sul Patto di stabilità, anche i 40 milioni più Iva per la convenzione, il contratto di servizio sarà firmato e in autunno il convoglio potrà partire, un treno dopo l’altro.

Non ci saranno intoppi e ritardi, ha confermato Deiana, «con l’ultima fase dei collaudi in Sardegna, dopo quelli vicino a Firenze e nella Repubblica Ceca, il Pendolino avrà allora superato tutti i test». Test che sarà molto più facile «farli qui da noi perché la notte sui binari sardi non passa neanche un treno (che tristezza) e quindi non dovremo chiudere il tracciato per mettere alla prova la nostra alta velocità». (ua)

In Primo Piano
Il fatto del giorno

Sassari-Olbia, c’è la proroga: sarà ultimata nel 2025

di Luigi Soriga
Le nostre iniziative