La Nuova Sardegna

Sanità, no dei sindacati al piano

Cgil, Cisl e Uil bocciano la bozza di riforma presentata in commissione

30 luglio 2014
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CAGLIARI. La maggioranza continua a far quadrato intorno alla bozza di riforma della sanità, ma ogni giorno è una critica. L’ultima è stata dei tre segretari regionali di Cgil, Cisl e Uil, Michele Carrus, Oriana Putzolu e Francesca Ticca, che nella commissione del Consiglio regionale, sono partiti da un giudizio tiepido («Può essere solo il punto di partenza della discussione), per chiudere con «forti perplessità sull’efficacia, sulla ricaduta positiva sui cittadini e sul contenimento della spesa». Con un doppio vertice prima del gruppo Pd e poi della coalizione, c’era il presidente Pigliaru, la maggioranza prova ogni volta a tirar via il progetto che riordina le Asl dal fuoco incrociato di queste settimane, ma non ci riesce nonostante le correzioni in corsa. Il più duro in commissione è stato Michele Carrus (Cgil): «Così com’è concepita e senza un esame attento del sistema sanitario, la bozza non è in grado di risolvere neanche un problema di quelli ben conosciuti. Siamo sorpresi – ha aggiunto – dalla presentazione improvvisa di un progetto di legge senza prima il confronto con le parti sociali e senza un vero dibattito pubblico». Per chiudere: «Condividiamo il principio di riunificare appalti e acquisti e del coordinamento del 118, ma perché sovrapporre una super struttura all'esistente, una agenzia o addirittura una nuova Asl con relativo corredo di direzioni e apparati?». Il rischio molto reale per i sindacati è che il progetto serva invece a commissariare le Aziende sanitarie. «Sarebbe un errore clamoroso utilizzare la riforma per scopi politici», è stato detto dai segretari regionali. Gli obiettivi – ha detto Oriana Putzolu della Cisl – su cui puntare devono essere due: ridurre la spesa sanitaria e quella farmaceutica e «rendere il sistema meno legato agli ospedali». Per Francesca Ticca della Uil: «Se si vuole tutto in fretta, se prima non si discutono le criticità, è evidente che gli effetti della riforma, qualunque essa sia, rischiano di essere nulli». La commissione comunque vuole raggiungere il traguardo di varare la proposta (tutta o in parte) entro la prima settimana di agosto, ma dovrà fare i conti con la minoranza che con Marco Tedde (Forza Italia) ha commentato: «Fuori dal Palazzo il centrosinistra prende solo schiaffi». (ua)

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