La Nuova Sardegna

L’assessore Claudia Firino: «Nuova legge sulla scuola»

L’assessore Claudia Firino: «Nuova legge sulla scuola»

Annunciato un disegno di riassetto complessivo del sistema entro fine anno Il dirigente dell’Ufficio regionale Feliziani: «Ma molti guai si potevano evitare»

05 agosto 2014
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SASSARI. «Il nostro obiettivo è presentare entro l'anno un disegno di legge sul sistema scolastico regionale». L'assessore è pronta a intervenire dopo che il Tar ha bocciato il riassetto del settore programmato a suo tempo dalla giunta guidata da Ugo Cappellacci. Claudia Firino vuole evitare che insegnanti e studenti paghino un prezzo troppo elevato per una serie d’inadempienze e inconvenienti che non dipendono da loro. Meglio ancora: pensa che così sarà possibile impedire in futuro che sulla didattica ricadano le conseguenze di questioni burocratiche nate nelle procedure d'applicazione di alcune norme definibili a rischio.

le ultime decisioni. Il Tribunale amministrativo ha infatti cassato, con sentenze distinte ma dalle identiche motivazioni giuridiche, l'istituzione del liceo sportivo al Canopoleno di Sassari e di due istituti "comprensivi" a Villacidro. Le decisioni, per ora limitate, potrebbero avere effetti più generali. Sul banco degli imputati, l'amministrazione di centrodestra. È uscita di scena in febbraio, ma poco prima ha dato il via al piano per il "dimensionamento scolastico" oggi contestatissimo. Ossia a quel riordino di classi, corsi e istituti che proprio adesso rischia di venire cassato del tutto sulla base di altri possibili ricorsi al Tar. Realtà difficile da gestire. Ma che nelle prossime settimane l'esecutivo di centrosinistra intende affrontare di petto.

Attese e casi aperti. Una situazione di potenziale pericolo che comunque il reggente dell'Ufficio regionale aveva previsto già nello scorso gennaio. «Allora - ricorda Francesco Feliziani - avevo segnalato che 44 istituti con meno di 600 alunni rischiavano di ritrovarsi senza preside e responsabili amministrativi». «Le Province e gli altri Enti locali sono stati costretti a una rincorsa folle contro il tempo per dare i loro pareri, ma era impensabile che dopo mesi passati a elaborare le linee guida da parte della Regione venisse loro lasciato così poco tempo per un operazione tanto complessa. E oggi i risultati sono sotto gli occhi di tutti». «Quella delibera si è trascinata dietro gli stessi errori che io avevo denunciato di persona in ogni sede _ incalza il dirigente _ A mio avviso, nei due casi specifici affrontati dal Tar, si può parlare di vizi formali. Ma l'esito sarà comunque negativo, a meno che la nuova giunta regionale non faccia qualche provvedimento a sanatoria che consenta di superare questi aspetti procedurali prima dell'inizio dell'anno scolastico».

Ipotesi e conseguenze. «Dalle sentenze del Tar deriverà che a Sassari i 30 ragazzi iscritti al liceo sportivo dovranno cercarsi un'altra scuola o iscriversi a un corso normale: a subentrare non sarà certo Porto Torres, che aveva presentato il ricorso, dato che i giudici si sono limitati ad annullare la procedura per il Canopoleno - spiega in conclusione Feliziani - A Villacidro invece bisognerà rivedere completamente l'assegnazione di studenti e prof, visto che tutti i movimenti e i trasferimenti erano stati predisposti in relazione alla nascita della direzione didattica Dessì e della media Loru-Satta».

I progetti. «Le sentenze del Tar - afferma ancora l'assessore alla Pubblica istruzione - fanno rilevare difetti procedurali nell'operato della precedente giunta. Ma testimoniano soprattutto la fragilità e l'instabilità del sistema attuale. I dati nazionali e internazionali rendono evidente la necessità di intervenire al più presto con una proposta educativa d'alto livello. Di fatto, la mancanza di una normativa regionale limita l'esercizio dell'autonomia che ci è riconosciuta. E le spiacevoli vicende intorno al dimensionamento scolastico ne sono una prova evidente».

La svolta finale. «Perciò - sostiene Claudia Firino - stiamo lavorando a questa nuova proposta di legge: intendiamo condividerla con tutti interessati, dai quali ci aspettiamo le sollecitazioni e le proposte più ampie. Così, già da settembre, contiamo di attivare momenti di confronto, sulla base di una bozza aperta». Il fine dichiarato? La creazione di assetti "rispondenti alle esigenze educative e formative della Sardegna di oggi e di domani". «Abbiamo in mente un sistema che rispetti ed esalti le nostre peculiarità geografiche, antropiche, di mobilità - conclude l'assessore - E esercitare appieno l'autonomia legislativa e puntare sulle nuove generazioni è un impegno non più rimandabile. Anzi è ormai indispensabile per far fronte agli effetti della crisi che attraversiamo». (pgp)

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